Troppi nomi, troppe opportunità ma una sola condizione. Prestito.

La triade, se possiamo chiamarla così, Suning-Ausilio-Sabatini, sembra essersi già bloccata dopo solo pochi mesi assieme.
Sì perché tra i dirigenti italiani e il Presidente cinese non c’è accordo su nullaUno vuole fare mercato autofinanziato, altri vorrebbero più fondi da investire.
Nell’estate scorsa il grande colpo Joao Mario e lo scippo alle big d’Europa di Gabigol, fecero dei biscioni una delle pretendenti per le prime tre posizioni. L’arrivo a gennaio di Gagliardini, giovane centrocampista Atalantino, fece promettere in una stagione piena di soddisfazioni per i tifosi nerazzurri.
Il campionato sappiamo tutti come finì e l’Inter, senza i soldi della Champions, si vide ridotto il budget. Ma il colpo a sorpresa lo fece lo stesso Suning, arruolando tra le sue fila Sabatini, appena liberato dalla Roma per far posto a Monchi.
Il nuovo dirigente nerazzurro, con la partecipazione di Ausilio, portò a Milano campioni del calibro di: Skriniar, Borja Valero, Vecino, Dalbert e Cancelo. La squadra viene affidata a Spalletti, vero colpo di mercato, e l’Inter trova la sua identità. Si riempe la passione dei tifosi e lo stadio ritorna a fare il tutto esaurito. La squadra arriva a dicembre senza mai perdere, poi il calo fisico.

Non avere delle alternative giovani e di qualità incide. Le riserve non sono una “prima scelta” per il mister che si vede costretto a far giocare sempre gli stessi. Colpi di mercato come i portoghesi, Dalbert e altre riserve come Eder, Gagliardini, Karamoh non rendono come ci si aspetti. Soldi, tanti soldi in panchina svalutati nel giro di pochi mesi. L’Inter ha speso per il mercato tra il 2015 e il 2017 la bellezza di 338 mln.
Non vi ricordate chi ha preso? Ecco alcuni esempi: Kondogbia 36 mln, Peresic 19 mln, Shaqiri 15 mln, Murillo, Santon e Felipe Melo in totale hanno raggiunto la spesa di 15 mln. Joao Mario 40 mln, Candreva 22 mln solo per citarne alcuni. Vero, c’è stato un mercato in uscita come quello di Kovacic, ma poi, il resto sono giocatori venduti per molto meno di quanto speso per acquistarli.
Soldi spesi bene? Certo, sulla carta sì. E’ in campo che questi giocatori non hanno rispettato le aspettative su di loro.

Oggi l’Inter ha il mercato bloccato, in una scatola cinese: Sabatini non riesce a girarsi in prestito il centrocampista Ramirez per problemi legati allo stato cinese. Joao Mario e Brozovic non hanno mercato e sono relegati in panchina in attesa di resurrezione. Eder è in partenza, ma su di lui offerte interessanti non ci sono. Il Crystal Palace è un opzione poco invitante.

Rafinha è stato bloccato da Valverde, le sue parole post partita, dove l’ha fatto ritornare in campo dopo l’infortunio del 2 Aprile 2017, sono state un macigno per i dirigenti milanesi. Sturridge non avrebbe senso. Un anno in prestito a far panchina al posto di Icardi non gli darebbe quella visualità che gli serve per conquistarsi un posto in nazionale per i Mondiali in Russia.

Unico colpo sensato, è stato fatto lì, dove c’era più bisogno. La difesa.
Solo un grosso colpo in uscita
potrebbe risollevare le sorti dei nerazzurri, sia finanziariamente sia per sbloccare un mercato che non decolla.

Il biscione fa tanto fumo in questo mercato, ma la vera sostanza non si vede ancora. Se si vuole un posto in Champions il carattere non basta, servono piedi e teste buone.

Grazie

ILPARLAFUS