Chi avrebbe scommesso un centesimo su Bonucci al Milan quando a giugno c'era aria di rottura con la Juve? Nessuno.

Se, come appare sempre più probabile, la nuova proprietà cinese del Milan gode di capitali veramente importanti dalla madrepatria, se questi capitali servono a creare un'azienda in grado di competere con i fatturati delle società più importanti del pianeta, rendendo un marchio leggendario appetibile in ogni angolo del globo, leggi merchandising, per quale motivo non dovremmo aspettatci una squadra subito in grado di vincere il titolo e di andare in finale Champions il prossimo anno?

Per quale motivo è stata realizzata una rifondazione totale della squadra con innesti molto più decisivi di quanto visto finora con enormi esposizioni di denaro, se non per avere da subito una squadra in grado di far tremare le ginocchia a qualunque avversario?

D'altronde i pruriti dei vari Thoir, Pallotta ed altri ne seguiranno,sembrano proprio andare in questa direzione: l'invidia e la paura.

L'impostazione di questo mercato, seppure con motivazioni molto più commerciali ed un background finanziario di respiro internazionale, mi ricorda le prime sessioni del Milan berlusconiano: tutto subito.

E allora perché non crederci? Il vecchio marpione di Arcore avrebbe semplicemente chiesto "Mbappe quanto costa? Beh compratelo ora!"