11 agosto 2015. Prima giornata di Eredivisie.
Per l’ADO la strada è subito in salita, affronterà i campioni in carica del PSV Eindhoven. E diventa ancora più ripida quando al 23′ Maher porta in vantaggio i Boeren (gol, tra l’altro, in netto fuorigioco). Alberg la pareggia su rigore due minuti più tardi. Palla da una parte, portiere dall’altra, si va negli spogliatoi sul punteggio di 1-1. 
Il PSV rientra in campo determinato a vincere, forte della sua superiorità tecnica e Luuk de Jong il goal lo fa, con un angolatissimo stacco di testa, la sua specialità. E’ un goal che non taglia però le gambe ai giallo-verdi, che ci credono fino alla fine. L’arbitro fa segno a bordocampo, saranno 5 i minuti di recupero. Si entra nell’ultimo di questi, il PSV deve solo tenere la palla lontana dall’area di rigore e i primi 3 punti saranno loro. Lancio disperato del Den Haag, uno di quei campanili da zona Cesarini che ti fanno stare col fiato sospeso fino a che la palla non tocca terra. La palla arriva al difensore dei Boeren che la spazza di testa verso Guardado, il quale la deve solo gestire. Sembra finita per i ragazzi dell’AIA che però pressano a tutto campo sperando nell’errore, che incredibilmente arriva. Guardado infatti tratta la palla con troppa superficialità, facendo un passaggio dei più sbagliati, uno di quelli che ti insegnano sin dai primi calci a non fare. Fallo obbligato e ultimissima possibilità per l’ADO di acciuffare il pari. Salgono tutti, anche il portiere, Martin Hansen. Ed è lì che accade l’impossibile. Cross teso del subentrato Gorre che la mette forte e tesa sul primo palo. Sì, peccato che tutti i giocatori siano sul secondo.
Tutti, tranne uno. Martin Hansen è l’unico che può prenderla, in mezzo a quattro maglie avversarie. E la prende, eccome se la prende, con un goal di tacco in avvitamento da fuoriclasse puro. L’arbitro fischia la fine. Un pareggio insperato al 95’ contro i campioni in carica (che il titolo a fine anno lo vinceranno nuovamente).
La storica Midden-Noord è in visibilio. Hansen non ci crede. E’ uno di quei goal che mostri in risposta alla fidanzata quando ti chiede: “cosa ci troverai mai in 22 scemi che corrono dietro a un pallone ?” Uno di quelli che Martin mostrerà fiero ai nipotini un giorno, e le parole che dirà loro mi piace pensare saranno: “We can be heroes, just for one day”.