Piovono critiche e polemiche. Perfino insulti contro chi negli ultimi sei anni ha fatto le fortune juventine. Un diffuso senso di smarrimento sembra essersi impadronito della maggior parte dei tifosi bianconeri.
Marotta, Paratici ed Agnelli accusati di smembrare pezzo dopo pezzo una squadra creata da loro stessi, in modo quasi masochistico e nel nome del dio denaro.
Tevez regalato al Boca, Vidal ceduto per poco, Pogba che andava convinto a restare, Dani Alves a cui è consesso di liberarsi a zero nonostante si sia macchiato di lesa maestà! Infine la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la bandiera Bonucci passa agli eterni rivali del Milan per 42 milioni, una miseria in rapporto al valore del giocatore.
Il tutto condito, secondo i detrattori, da un’incapacità acclarata nelle trattative in entrata. “Compriamo solo pagando clausole”, “trattiamo per mesi giocatori che ci vengono soffiati da altri” , “sono due anni che aspettiamo invano un centrocampista di livello ed alla fine arrivano gli Hernanes ed i Rincon”, “non cacciano mai i soldi speculando oltre limite in ogni trattativa”.

Analizziamo allora ogni singolo caso (degli ultimi tre anni) per vedere se hanno ragione i pessimisti.

2015-16, la Juve chiude la stagione con la sconfitta con il Barcellona, conquistando Scudetto e Coppa Italia. 
Cessioni più significative: Vidal 37 ml, Ogbonna 11 ml, Koman 7 ml (Prestito), Tevez 6,5 ml.
Arrivano Dybala 40 ml, Alex Sandro 26 ml, Mandzukic 21 ml, Zaza 18 ml, Hernanes 13 ml, Cuadrado 1,8 ml (prestito), Khedira gratuito, Rugani 5 ml, Evra 1,9 milioni (valorizzazione).
Vidal viene da una stagione con insoliti alti e bassi e coinvolto in un paio di episodi poco edificanti mostrando una certa inquietudine nella vita privata. Il tutto raggiunge livelli di guardia con l’incidente in Cile in cui distrugge una ferrari a causa di un tasso alcolico eccessivo. A molti sembra in parabola discendente e la sua cessione è accettata senza troppo clamore. Tevez invece sceglie di tornare in patria e la dirigenza decide di assecondarne i desideri trovando un accordo con il Boca, sua squadra del cuore. Acquistato a 9 milioni due anni prima per evitare minusvalenze il valore del giocatore e‘ intorno ai 6 milioni. Si trova un escamotage vista la scarsa liquidità degli argentini, utilizzando una serie di opzioni su giovani promettenti indicati dalla Juve. 
Arriva Vadal, aggregato alla Primavera, ma non si dimostra all’altezza. Il vantaggio si concretizza due anni dopo con l’acquisto di Bentancur, giovane centrocampista uruguainano, per una decina di milioni a dispetto di una valutazione intorno ai 18-20 milioni.
Nemmeno sul prestito con diritto di riscatto di Coman (7 subito + 21 dopo due anni), nessuno obbietta più di tanto; al contrario, essendo arrivato a zero, si levano cori di elogi per un’operazione che regala una notevole plusvalenza, nonostante il giovanissimo francese non abbia mostrato grandi lampi di classe.
Non mancano invece le critiche per i nuovi arrivi: dai troppi soldi spesi per la Joya e per un terzino ai più sconosciuto, all’accusa riguardo a Khedira di essere uno scarto del Real sempre infortunato.
Dybala e Alex Sandro dopo due anni valgono circa il triplo di quanto speso. Khedira ha fatto seguire al primo anno difficile, ma positivo, una stagione strepitosa sia come rendimento sia come presenze. Mandzukic ha confermato di non essere un bomber implacabile entrando però nel cuore di ogni tifoso con sacrificio e leadership inimitabili condite da prestazioni sempre positive.

Gli incontentabili trovano pero’ modo di esprimere il proprio disappunto concentrando l’attenzione sull’arrivo di Hernanes, preso in extremis a fine mercato tanto da sembrare un ripiego visto la miriade di nomi accostati ai bianconeri (si sapra’ poi del tentativo per Hamsik, da nessuno indicato come obbiettivo). L’ex interista sara’ ceduto un’anno e mezzo dopo in Cina ottenendo un plusvalenza di circa un paio di milioni a seguito di prestazioni anonime e di un feeling mai sbocciato con la tifoseria.
Arrivano Scudetto e Coppa italia mentre in Champions si sfiora l’impresa a Monaco dove l’eliminazione avviene ai supplementari con la complicità di due arbitraggi quantomeno discutibili.

2016-17 cessioni piu’ significative: Pogba 105 ml, Morata 30 ml, Pereyra 13 ml, Zaza 5+2+14 ml, Evra zero. Arrivano Higuain 90 ml, Pjanic 32 ml, Pjaca 23 ml, Benatia 3 ml (prestito), Cuadrado 5 ml (rinnovo prestito), Dani Alves gratuito.
Mercato faraonico che rende difficile ogni appunto o contestazione. I migliori giocatori delle due squadre arrivate dietro i bianconeri si aggiungono all’organico dei campioni d’italia. Non mancano in ogni caso le critiche: sbagliata la cessione milionaria di Pogba, errore a monte l’ingaggio di Morata con quella formula di recompra a favore del Real (non sarebbe arrivato altrimenti) ed ingaggio di un giocatore ormai finito dal Barcellona (Alves).

Come sia poi andata la stagione e’ storia recente: SESTO Scudetto e TERZA Coppa Italia consecutivi e la grande amarezza dell’ennesima finale di champions persa.

Piccolo inciso, unica squadra non spagnola negli ultimi 4 anni a disputare la finale di champions (due volte).

Dividiamo quindi in categorie le operazioni degli ultimi 3 anni:

  • ACQUISTI TOP: DYBALA (conteso da inter e milan), ALEX SANDRO (conteso dal Chelsea), MANDZUKIC, KHEDIRA (presente anche negli acquisti a zero)
  • ACQUISTI TOP CON CLAUSOLA: HIGUAIN, PJANIC
  • ACQUISTI PARAMETRO ZERO: KHEDIRA, EVRA, DANI ALVES
  • ACQUISTI DISCUTIBILI: ZAZA (plusvalenza dalla vendita e gol decisivo in casa col Napoli), LEMINA (probabile plusvalenza)
  • ACQUISTI DA VALUTARE: PJACA (conteso da Milan, Inter, Roma)
  • ACQUISTI SBAGLIATI: HERNANES (plusvalenza dalla vendita), RINCON (8 milioni)
  • CESSIONI TOP: TEVEZ (richiesta del giocatore), VIDAL (dubbi comportamentali), MORATA (recompra obbligata), POGBA (scelta del giocatore – maggiore cessione della storia – arrivato a zero)

In tutto questo la Juve ha intrapreso una campagna di investimento sui giovani (preferibilmente italiani) che ha portato a tesserare i seguenti giocatori (alcuni cresciuti direttamente nelle giovanili):

Rugani, Caldara, Romagna, Spinazzola, Lirola, Orsolini, Mandragora, Kastanos, Bentancur, Cassata, Cerri, Favilli, Kean.

Superfluo ribadire che tutto questo è stato realizzato nel più completo equilibrio economico, con una gestione in crescendo strettamente collegata al fatturato. Importante sottolineare anche il tetto ingaggi che lievita anch’esso in relazione ai ricavi consentendo quindi operazioni prima impensabili cercando di non superare mai un’incidenza superiore al 70 per cento.

Arriviamo quindi al mercato attuale.
Marotta piazza il primo colpo a dispetto di Inter, Borussia ed Arsenal, assicurandosi un ragazzo che ha stupito tutti al primo anno di Serie A: Schick (evitiamo considerazioni sui successivi problemi legati allo stato di salute dello stesso, confidando verrà tutto risolto).
Dani alves si prende la ribalta con numerose ed infelici uscite mediatiche. La dirigenza non perde tempo e decide di evitare sterili diatribe per speculare alla ricerca di qualche milioncino. Rescissione per un giocatore arrivato a parametro zero quindi senza incidenza alcuna sul bilancio.
Arriva inaspettata anche la cessione di uno dei baluardi difensivi. Bonucci sceglie il milan dove trova il contratto della vita (quinquennale per un 30enne che passa da 4,5 milioni annui ai quasi 8 bonus compresi), fascia da capitano ed una considerazione sportiva che dagli odiati rivali non gli veniva riconosciuta.

Perché proprio ai rossoneri? Perché per soli 42 milioni? Presto detto: dall’estero le offerte per il difensore erano arrivate l’anno prima e rifiutate sia dallo stesso Leonardo sia dalla società.
Il centrale per motivi extracalcistici non voleva lasciare l’italia , ma di fronte alla possibilita’ milanese e visto un malcontento poco celato abbraccia volentieri la causa medeghina. Di conseguenza alla Juve non resta che accettare la situazione e cercare di ottenere il massimo dal duo Fassone-Mirabelli; operazione che porta comunque una 40 di milioni di plusvalenza e (pur riconoscendo il grande valore del giocatore) non crea particolari sconquassi tecnici visto che in rosa ci sono gia’ 4 difensori di assoluto affidamento. Chiellini, Barzagli, Rugani e Benatia consentono di valutare con calma se aggiungere un’altra pedina considerando anche che nel nuovo modulo ne giocano due e che per l’anno prossimo e’ gia’ pronto Caldara.

Passa quasi in secondo piano la presentazione di Douglas Costa, talento brasiliano di 26 anni ingaggiato per 6+40 milioni (formula con prestito e riscatto tra due anni) dal Bayern.
Diffidenza, catastrofismo e pessimismo dilagano tra i supporters bianconeri fino a scadere in vere e proprie contestazioni.
Arriveranno De Sciglio e Bernardeschi, un centrocampista di sicuro affidamento (Matic?) ed un terzino destro di avvenire (Cancelo?).

Inoltre si deve considerare che Marchisio potrà tornare a pieno regime dopo un’annata condizionata da normali problemi post infortunio e Pjaca una volta in gruppo potrà esprimere il massimo del potenziale in un ruolo finalmente suo (nuovo modulo) e senza la pressione di essere unica alternativa di qualità.

Poi sarà il campo l’unico e spietato giudice sul lavoro di Marotta e Paratici, ma visti i precedenti come si può criticare un duo che ha sempre dimostrato una competenza unica condita da trionfi e risultati?

OTTIMISMO e FIDUCIA devono essere un mantra, insieme alla consapevolezza che anche l’anno prossimo la Juventus sarà la squadra da battere. E che migliorare rispetto a quest’anno vorrebbe dire vincere tutto.
Per gli scontenti, tranquilli, se i risultati non saranno all’altezza arriverà anche il tempo per critiche e polemiche.