9 Agosto 2016, Supercoppa Europea, Real Madrid-Siviglia. Guardo le formazioni, non c'è Ronaldo a causa dell'infortuno rimediato nella finale degli Europei. Nel suo ruolo gioca Marco Asensio... mai sentito prima. "Farà fatica senza CR7 e Bale oggi il Real" penso. Già dai primi minuti mi ricredo vedendo giocare il ragazzino. Dopo venti minuti sblocca la gara con un sinistro quasi da fermo all'incrocio, il portiere neanche si muove. Capisco che il Real ha trovato un futuro fuoriclasse.

Un sinistro vellutato, la palla incollata al piede, ma soprattutto una facilità di calciare impressionante. Riesce a imprimere forza e precisione da qualsiasi distanza, e anche senza rincorsa. Il suo è uno stile ondeggiante, se così si può dire, usa soprattutto il movimento del corpo per sbilanciare l'avversario nel dribbling. Le sue qualità hanno catturato Zidane che gli ha concesso molto spazio nell'arco della stagione(38 presenze e 10 reti in tutte le competizioni) nonostante la grande concorrenza sulla trequarti dei Blancos.

Colpisce anche la grande personalità e maturità per un ragazzo di 21 anni che lascia il segno nelle partite più importanti, come le reti in Champions al Bayern Moanco ai quarti e alla Juve in finale.

Ieri ha trascinato la sua Spagna nell'esordio all'europeo U21 con una tripletta stupenda, che lo candida di diritto a stella della competizione. Se i nostri azzurrini voglio arrivare in fondo devono sperare di non trovarlo in condizione in un possibile scontro diretto.

Sicuramente l'anno prossimo sarà ancora più protagonista, sempre con la maglia dei Galacticos, magari per raccogliere l'eredità di un Ronaldo sempre più lontano da Madrid.