È successo. Ciò che nessuno avrebbe voluto mettere in conto, è successo. Tralasciando la parte emozionale della notizia, l'inquietudine nel vedere il nostro capitano piangere per quella che sarà la sua ultima (infausta) partita, come sempre è arrivato il momento delle analisi. Io non sono stupito di questa debacle. Da conoscitore di calcio (mi piace pensarla così) sapevo benissimo che il miracolo sarebbe stato finirci a questi Mondiali; e non perchè avremmo affrontato chissà quale ostacolo (la Svezia può tranquillamente essere equiparabile al Benevento del momento), ma perchè il nostro limite più grande è il nostro movimento in generale, calcistico e non.

Non ho mai approvato la scelta di Ventura; sapeva molto di magheggio all'italiana, dove si mette a responsabile qualcuno di fiducia, qualcuno che si è in grado di plasmare e confondere a proprio piacimento. Tutto questo non da parte dei dirigenti della Federazione (sinceramente non li credo capaci di piani tanto artificiosi), ma da parte dei giocatori stessi, senatori in primis. Qui, ahimè, sta la scelta sbagliata. Quando si lascia la possibilità ai giocatori stessi di autogestirsi, finisce che nessuno risulta al timone e il naufragare è inevitabile.

Ma andiamo con ordine, quali sono queste analogie che il sistema italia riscontra?

- "Questo è il nuovo corso, punteremo sui giovani quindi ci vorrà sicuramente del tempo" Queste furono le prime parole dell'attuale (ex) allenatore Ventura. Cosa abbiamo visto di tutto questo? A Solna la nazionale italiana scesa in campo è stata la più vecchia, per età media, degli ultimi 40 anni. Ci hanno fatto passare Insigne, Immobile, Verratti... per il nuovo che avanza. Bene il più giovane di questi ha 24 anni. Qui sta la prima analogia con la società che ci circonda. Io ho 29 anni e per il mondo del lavoro sono ancora troppo giovane e acerbo. Quando arriverò ai 30 diventerò troppo vecchio.

- "Non andare ai mondiali sarebbe un'apocalisse, crollerebbe tutto il sistema calcio" Parole di Tavecchio, abbastanza recenti. L'apocalisse è arrivata, ma al momento nessun crollo. L'unico scricchiolio pesante, si avverte sulla panchina di Ventura, mentre le poltrone dei piani alti risultano ben salde; cambierà poco, spero di essere smentito. Un ideogramma giapponese descrive la parola tracollo, anche come opportunità. Quell'opportunità che molto spesso noi italiani lasciamo cadere per un più collaudato "mettiamoci lui che ha la mia fiducia" (tradotto, mettiamoci lui che ha la raccomandazione giusta). Quando saranno prese decisioni su questo punto, sapremo che Italia sarà nei prossimi dieci anni; se sogneremo ancora di alzare la Coppa del Mondo o se soffriremo per battere l'Albania. Il fatto che nessuno si sia preso ancora la responsabilità di prendere una decisione, la dice lunga su come andrà a finire. - "Le mie scelte saranno dettate esclusivamente dal campionato, gioca chi è più in forma" Purtroppo non abbiamo la prova contraria di cosa sarebbe successo se questo ultimo punto fosse stato messo in pratica. Di solito nelle disfatte nazionali, chi viene escluso è sempre colui che avrebbe salvato la partita. L'ultimo anno della nazionale, però, ha dimostrato una cosa palese ai più: non c'è stata nessuna evoluzione e programmazione del lavoro. Nelle ultime 3 partite si sono cambiati 4 moduli, molti giocatori sono stati posizionati fuori ruolo; questo dimostra che eravamo alla canna del gas da molto tempo, sono stati bravi a farcene accorgere solo in parte.

Come detto in principio, non sono mai stato estimatore di Ventura; mai, in nessuna squadra abbia mai allenato. Però vi sottopongo questa grafica, che forse spiega il perchè della Catastrofe, il perchè questa italia assomiglia molto alla nostra italia: Ventura li non doveva esserci, perchè non aveva il curriculum per stare su quella panchina. Un po' come il 60% delle posizione di rilievo occupate in italia. Questa è la dura e cruda realtà.

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