"Ti guarderanno dall’alto in basso credendosi più grandi di te…E tu alzati in piedi, lentamente, sorridendo, e ricorda loro che eri seduto". Recitava così, un vecchio aforisma anonimo, dal quale si può attingere un grande spunto di riflessione, che partendo dal valore prettamente umano, può essere esteso a tutti gli orizzonti della vita.

Uno dei principi, che trasmette in maniera più forte è proprio quello di avere fiducia in sé stessi, prima regola del manuale di chi vuole essere un vincente, e vuole farlo anche solo svegliandosi al mattino con un sorriso stampato sul viso. Infatti a volte basta poco per vincere, serve semplicemente crederci, e non arrendersi di fronte ai grandi ostacoli del tortuoso cammino della vita, mantenendo sempre alta la fronte: un esempio, in ambito calcistico è lo Sheriff Tiraspol, autore di un'avventura europea, fino a questo momento perfetta.

La formazione moldava, figlia della cittadina di Tiraspol, comune di sole 160.000 anime, nel cuore della Transnistria, distretto di cui è capitale, ha affrontato il proprio girone di Europa League in maniera esemplare, raccogliendo 9 punti in 5 partite, e ponendosi in testa al girone davanti alla favorita Lokomotiv Mosca, ferma a quota 8, e i danesi del Copenhagen che seguono a 6 punti.

Una qualificazione che sembrava un sogno alle urne di Nyon, ma adesso inizia ad assumere i contorni di una splendida realtà: basterebbe un pareggio nella trasferta danese di stasera, per regalare il biglietto di andata per i sedicesimi.

Ma quali sono i punti di forza di questa squadra? Quali segreti nasconde la formazione allenata da Roberto Bordin, allenatore italiano, che sta togliendosi più che una soddisfazione?

Come la nostra tradizione racconta, il tecnico italiano ha fin da subito puntato su un'efficace strategia difensiva, che gli ha permesso di mantenere la propria porta inviolata per ben 3 volte, subendo un complessivo di soli 2 goal in 5 partite. Un catenaccio forse, ma ciò che conta è che questa organizzazione, unita ad un carattere aggressivo e prepotente, ha permesso agli uomini di Bordin di vincere e convincere, espugnandoil Lokomotiv stadium in terra russa.

La storia vede questo piccolo territorio, come succube di dominazioni straniere, prima turche, poi austriache ed infine sovietiche, ma adesso nell'epoca dove il campo di battaglia è un prato verde, la stessa storia può essere riscritta.