Non si era mai vista prima d'ora una squadra andare in campo per perdere. Scientemente, consapevolmente, volutamente. E’ quello che ha fatto il Napoli ieri sera col Lipsia (avessi detto…), ridente squadretta nord europea senza particolari ambizioni né doti tecniche. Risultato finale: 1-3. Fuori anche dall’inutile Europa League. Come volevasi dimostrare.

E pensare che la partita rischiava seriamente di mettersi sul binario sbagliato: vantaggio di Ounas al 52′. Il che deve aver spaventato a morte Sarri, che infatti lo leva pochi minuti dopo. Il Napoli smette di correre, smette di pressare, smette di marcare gli attaccanti avversari, potesse smetterebbe anche di respirare pur di trattenere qualche stilla di energia per il campionato. Il Lipsia, che invece le competizioni ha scelto di onorarle, rimonta e vince meritatamente per 3-1. E il ritorno tra una settimana si preannuncia come una pura formalità. O meglio, una pura rottura di scatole.

Ed è qui che ci aspettiamo una svolta. Adesso la Juve, per principio, lo scudetto lo deve vincere. Non è concepibile lasciare il tricolore ad una compagine che rinuncia a giocare in modo così smaccato, quasi volesse togliersi un peso. Il danno che ha subito il calcio italiano in mondo visione è stato devastante e non può non avere conseguenze. Da questo istante il primo vero obiettivo per la Juve deve essere il settimo di fila. A costo di pagarla in Champions. Nessuna pietà. Nessun rispetto.