Ed un'altra sessione di calciomercato è andata. Non avvincente, ma qualche cambiamento (in alcuni fronti anche sostanziale) c'è stato. E' esente da questo discorso il "pigliatutto" Milan di Max Mirabelli, in estate perfino contestato di estrema ingordigia. 

Dal "Passiamo alle cose formali" al "Se capiterà, ma non credo faremo nulla", sono bastati solo 4 mesi, deludenti sul piano sportivo, aleatori sul piano puramente societario. E il milanista medio non ci sta, vuoi perché è reduce da anni di austerity poco chiara, vuoi perché è da sempre abituato mediamente bene. Eppure c'è logicità nell'immobilismo "mirabelliano".

Due giorni fa, Federico Pastorello, celebre procuratore sportivo, era a Casa Milan per offrire le prestazioni di un suo assistito, nella fattispecie Davy Klaassen; una candidatura bocciata prontamente per i costi, ritenuti non sostenibili. A questo punto il tifoso rossonero merita una delucidazione, perché se per un prestito oneroso, sussistono problematiche economiche, qualcosa che non va c'è. 

Eppure  per assurdo,  tutto questo ha un senso; l'aspetto che va considerato, e che nel caso specifico è da ritenersi del tutto giustificabile, è il futuro dell'attuale allenatore del Milan. Se c'è stato immobilismo, ciò vuol significare che la società non vuole acquistare giocatori nell'immediato perché magari (ipotesi da non trascurare) tra 4 mesi il tecnico del Milan sarà qualcun altro. Ed è l'UNICA E SUPPORTABILE IPOTESI che un tifoso del Milan può avere di fronte ad un poco chiaro immobilismo.

Dopo diversi slogan "mastrotiani" propagandati nei mesi estivi, ora pare che tutto sia cambiato. Si muove tutto, magari sotto traccia, con un tono oscurantista che sa di grottesco. 

I tifosi del Milan devono star tranquilli, coltivando però in loro stessi, il beneficio del dubbio. Aspettiamo cosa succederà fra 4 mesi, perché la politica immobilista riguardo gli investimenti può essere TOLLERATA solo in questa sessione. 

Sarà e DOVRA' essere un'estate bollente per i tifosi del Milan.