La Cina e il Milan, un binomio che non è mai esploso e ora rischia di scoppiare.
Occorre però mettere l'attenzione sul presidente Li. Di sicuro passerà alla storia come il primo e unico presidente che non ha speso un centesimo e comanda. Questa è la realtà, solo prestiti a tassi fuori da ogni logica e adesso ne chiede un altro per permettere ai rossoneri di arrivare a fine stagione.
Ma come e quando restituire i soldi? Forse la risposta è mai, perché chi li ha prestati (Elliot) comanderà prima di rivendere tutto l'oneroso pacchetto.

Ma torniamo a questo tizio, veramente strano, mai una conferenza stampa, una presa di posizione ed una dichiarazione pro squadra o allenatore. Ogni compito è girato a Fassone e Mirabelli. Troppo strano, quasi paradossale, ma forse da oggi molto più chiaro. Nemmeno conosce lo spogliatoio, mai ci sarà entrato, vive a Pechino e a San Siro ci capita per sbaglio ogni tanto. Un modo non proprio originale di fare il presidente, un fantasma che non porta a risultati in nessun settore.

La Cina doveva essere la rinascita del Milan, con un progetto in grande stile per tornare ai fasti del passato, invece potrebbe diventare la sua rovina che nella peggiore delle ipotesi vorrebbe dire fallimento. 
Ne perderebbe tutto il calcio, in storia e tradizione. Tutto è nelle mani di Elliot che di lavoro compra le società, le ripiena e le vende al miglior offerente guadagnandoci milioni.
Speriamo che abbia trovato un compratore. La grande società parte dalla sua stabilità nelle stanze dei bottoni. Il capo deve svolgere il suo ruolo e pretendere che tutti si guadagnino lo stipendio. Il campo viene di conseguenza con i suoi risultati. 
Perché Li non rinnova a Gattuso il contratto? Fassone ha parlato del suo destino, parallelo quello del tecnico.

Ha forse detto tutto, fatto capire che qualcosa dovrà succedere, questa situazione non può continuare a lungo, Li non ha comprato il Milan e si trova al timone in una tempesta pazzesca. 
Quando avrebbe intenzione di pagare? Presto si saprà la verità.