Cara FIGC,

Chi ti scrive è un tifoso deluso e demoralizzato.
Ho bisogno di scriverti per sfogarmi in quanto non fai altro che deludermi. So che del mio sfogo non ti interessa niente, e so anche che da settimana prossima tutto tornerà come prima, ma per me, o per chi la pensa come me, no.

Il calcio è la mia passione, mi piace guardarlo, scriverci su, discuterci e non ti nascondo che tra i mille impegni privati e lavorativi, se trovo del tempo e arriviamo al numero esatto di persone, faccio una partita a calcetto di tanto in tanto.
Il calcio è sempre stato il mio sport preferito e ci ho giocato per tutta l’infanzia fino alla maggiore età, volevo imitare i grandi campioni del nostro campionato e ogni domenica non vedevo l’ora di vedere le giocate di Totti, Del Piero, Maldini, Weah, Ronaldo, Zidane, Pirlo e molti altri... che nostalgia delle estati legate alle competizioni mondiali ed europee.

Ho sofferto e gioito con la Nazionale Maggiore. Ho festeggiato al Mondiale vinto, ho pianto quando abbiamo perso le finali o siamo stati eliminati.
Il nostro campionato ha perso molto fascino, certo, i tempi cambiano e voi non siete rimasti al passo con i tempi. Ho assistito e sto osservando all’autogestione del campionato da parte dei club di Serie A. Questi maledetti soldi portati dai diritti tv hanno rovinato tutta la poesia che questo sport portava con sé.
Invece che aiutare i club minori in una crescita economica, renderli competitivi in campionato e in ambito internazionale, i diritti tv hanno provocato un divario enorme, tra alcuni club e altri. Le società che falliscono sono all’ordine del giorno, nessuno supervisiona i loro conti o i loro movimenti. Il campionato da anni è monotono e privo di emozioni.
Tu, FIGC, sei stata soltanto a guardare lasciando ai presidenti e i direttori sportivi delle società sportive carta bianca e hanno fatto quello che volevano.

Si, forse Tavecchio ha portato delle novità, ma ha reso una Nazionale debole e non competitiva. Molti giovani nei vivai si sono bruciati aspettando quell’occasione che mai è arrivata. I club hanno in rosa un’alta percentuale di stranieri,e se posso permettermi, ho visto molti italiani giocare meglio.
Dopo il fallimento Mondiale, speravo, credevo, immaginavo che qualcosa cambiasse per davvero, ma gli interessi sono troppi e a te non interessa dei tifosi, della tua importanza, di rilanciare la tua immagine,e sei stata ancora una volta a guardare. Impotente, con le mani in mano.

Tre votazioni e un ballottaggio, NIENTE.
Sei in balia delle altre persone e per l’ennesima volta verrai commissariata. E' un continuo tutti contro tutti.
Ci voleva un cambiamento radicale, bisogna valorizzare i giovani e riportare i tifosi vicino a questo sport. Ma cercare e lanciare uno sconosciuto che arrivava da un’altra parte del mondo è più allettante che creare un progetto lungo e vincente.
Non fai niente per questo calcio e noi tifosi continuiamo a sostenere le nostre squadre. Verso i tifosi dovresti portare più rispetto, perché tu, come le società calcistiche,vivete grazie a noi, gente comune che si sveglia presto al mattino e fa sacrifici per comprare il biglietto per la partita o per fare l’abbonamento alla pay-tv. Il calcio è il nostro pane quotidiano, ovunque,tra amici, cene, bar, internet, in ogni momento parliamo del pallone e di tutto quello che ruota attorno ad esso.

Siamo senza un presidente, un ct e senza un futuro.

Ma a te non importa niente. E’ stato un altro disastro di proporzioni epiche, e ieri il calcio Italiano è morto! 

Grazie

ILPARLAFUS