Per mondo del calcio intendo tutta quella comunità che vive direttamente od indirettamente lo sport più bello del mondo come si suol dire, sicuramente il più amato in Europa, il più praticato in Italia. Tifosi, calciatori, dirigenti, società, arbitri, commentatori, giornalisti, blogger, un grande insieme che è totalmente scollato, sconnesso, frammentato. Ognuno va per la sua strada, una strada senza meta alcuna soprattutto dopo che si è raggiunta la massima vergogna che si poteva raggiungere in Italia, l'esclusione dai Mondiali, Russia 2018.

Il nostro calcio ha problemi cronici strutturali profondi, che non possono essere affrontati con cure palliative o gestioni politiche prive di ogni prospettiva e condivisione. Basta alle guerre tra guelfi e ghibellini. Se un tempo ci potevamo permettere di competere con l'eterna patria del calcio, quale l'Inghilterra, il titolo del padre o della madre del calcio, oggi giorno non osiamo neanche sfiorarlo più questo argomento. Perchè siamo diventati un campionato, pensando alla massima Serie, minore, di seconda fascia.  Per fortuna esiste ancora il mondo dei dilettanti, che il vero cuore del calcio italiano e che tiene su il morale ed il calcio nel nostro Paese.

I problemi che affliggono il nostro calcio non sappiamo dove finiscono, dalle mafie, alla criminalità comune, agli stadi, agli stadi vuoti, ai calendari spezzatino, al problema dei giovani, dei calciatori italiani, delle società senza soldi, dei troppi soldi richiesti da un mondo in cui non si può più competere se non si è stra-ricchi, alla mancata distribuzione delle ricchezze,alla violenza,  da calciatori diventati più vip, più attori che calciatori, ma sappiamo bene dove iniziano. 

Il nostro calcio è sprofondato nell'abisso della vergogna internazionale che ha comportato una incredulità enorme. Ma non si intravede alcuna luce o speranza di cambiamento o rinnovamento in lontananza. Il nulla più totale.

L'Italia è un Paese in enorme difficoltà, uscito con le ossa rotte dalla crisi del 2007 e gli effetti si sono scatenati in ogni ambito, anche il calcio non ne è stato immune. Non so  ben dire se viviamo in un Paese fallito o vicino al fallimento, so solo che il calcio, vetrina da sempre del nostro Paese, è vicino al fallimento più totale, ancora possiamo salvarlo, ma serve un radicale rinnovamento e cambio di rotta.

Altrimenti sarà caos puro e totale ed ancora una volta ci toccherà raccontare ai nostri nipoti, in Italia c'era una volta il calcio...