Quello visto ieri è il Milan che ci hanno lasciato Galliani e Berlusconi: una somma avvilente di non giocatori con qualche involontario colpo di fortuna (Donnarumma). I due signori di cui sopra si sono permessi di fregarsene per anni dei tifosi, gettando quintali di fumo negli occhi, propinandoci la manfrina di aver costruito una squadra competitiva, quando consapevolmente stavano costruendo un Frankenstein! La proprietà non voleva più mettere un euro e ci è riuscita alla perfezione anzi, mi correggo, ne ha buttati 90 dalla finestra nell'estate 2015. L'amministratore ne ha buttati al vento almeno dieci volte tanti nella sua presuntuosa ed incompetente gestione mercantile quando non affiancato da gente in gamba come Braida. E' il primo responsabile di questa non-ossatura sulla quale si deve basare la nuova proprietà. Non abbiamo una linea immaginaria tra porta ed attacco sulla quale costruire un futuro per il semplice motivo che in difesa, centrocampo ed attacco una qualsiasi società seria dotata di risorse economiche, oltre che di competente lungimiranza tecnica, che voglia tornare subito in Champions cambierebbe 10 titolari più cinque riserve all'altezza. Ammesso, ma voglio vederli alla prova dei fatti, che ci siano capitali per il mercato, non la si mena per mesi con Mirabelli che sta osservando da vicino Fabregas (lo scartato per eccellenza) e Musacchio! Non lo si fa perché questi non sono i giocatori per tornare grandi e perché ciò che trapela mi ricorda con profonda nausea i fari spenti di Galliani che si perde nella notte e suona il campanello di Destro.