Dirò subito una cosa, i moduli non mi entusiasmano, concordo pienamente con un guru della panchina come Marcello Lippi che disse "tra 4-3-3 e 3-4-3 stiamo parlando della posizione di partenza di Zambrotta 20 metri più avanti".

Semplice, razionale. Il calcio non è il subbuteo, non si gioca sulla scacchiera ed è fatto di molte fasi diverse riconducibili a 2 categorie principali: possesso e non possesso.

Tutto il resto che serve per giocare a pallone sono la classe, la corsa e i movimenti in campo nelle 2 fasi di tutti i giocatori. Se poi uno ha la fortuna di avere in campo giocatori sopra la media, questi tenderanno dopo poco tempo dal fischio d'inizio ad andare dove sono più utili al gioco con tanti saluti al modulo.
Punto.

Detto questo, tuttavia, una breve digressione sulla fantasia dei nostri allenatori si può anche fare e, sicuramente, in questo momento quella più intrigante è sul modulo dell'Inter e sulla capacità di Spalletti di far rendere al meglio i giocatori a sua disposizione, che non sono i Galacticos, ma nemmeno la Longobarda.

L'Inter ormai da qualche anno sta sperimentando una drammatica carenza di esterni bassi, quelli che ha non sono in grado di fare tutta la fascia - vedremo Cancelo - e pertanto schierare un centrocampo o una difesa a 5 risulta quantomeno problematico.

Detto quindi che dietro devono stare a 4, con gli esterni più o meno bloccati, il tema si sposta 30 m. più avanti, il centrocampo, e dunque come possiamo schierare la mediana? A 2 o a 3? E con gli esterni alti o in linea?
La risposta dei tecnici nerazzurri da Mancini in poi è sempre stata quella di creare una linea a 2 creando poi una densità di giocatori in fase di attacco a servizio di Icardi.

Borca Valero e Joao Mario, per caratteristiche, probabilmente gradirebbero più giocare a 3, con lo spagnolo che potrebbe rifiatare di più e il portoghese che potrebbe avere meno pressione in fase di possesso partendo più arretrato.
La qualità degli esterni alti però sconsiglia un 4-3-3 perchè né Perisic né Candreva sono punte esterne, ovvero non attaccano la porta, né con la palla né senza ma tendono a trovare il fondo per il cross o l'assist.
Inoltre, spesso, i ripiegamenti difensivi degli esterni lasciano Icardi molto solo in area, senza un compagno con cui provare a dialogare stretto, cosa questa che a Eder potrebbe venire bene vista la rapidità e la capacità di palleggio.

Dunque a volerla vedere così all'Inter potrebbe giovare un caro vecchio 4-4-2 con gli esterni che salgono a occupare lo spazio attorno all'area e 2 attaccanti che si smarcano sul movimento, uno più centravanti, l'altro che gli gira attorno.
Lo so, sembra il re-make del Chievo di Del Neri prima versione, con Manfredini e Eriberto/Luciano e Corradi/Marazzina, dietro Borca a fare il Corini. 

Non è un modulo spumeggiante, non fa gridare al genio in panchina quando lo si vede, ma è solido, quasi tutti i giocatori lo sanno interpretare dalle giovanili e consente di occupare lo spazio con ordine tenendo la squadra corta.
Ogni allenatore però, si sa, crede di poter inventare qualcosa di mai visto prima, da Nainggolan trequartista a Mandzukic esterno sinistro.

Saranno i risultati a dire se Spalletti ha ragione o meno, tuttavia io non scarterei l'idea di un vecchio caro 4-4-2 palla sugli esterni e pedalare, in fondo il Man.Utd del 99 ci ha fatto un triplete. O no?