Se invece di un solo figlio l’uomo narrato nella parabola del figliol prodigo avesse avuto una coppia di gemelli, la famosa parabola sarebbe diventata e da tutti riconosciuta come il "ritorno delle gemelle prodighe". Sarebbe stato quindi naturale associare questo famoso ritorno a quello che sta accadendo nel nostro campionato, prodigo infatti significa letteralmente dissipatore, e questo termine ben si sposa con quanto in questi anni hanno fatto le due gemelle prodighe Inter e Milan. Ci sono solo confusi ricordi su quante fossero queste sorelle, alcuni ne ricordano nove, poi sette, sei, due, tre, fino alle cinque attuali, figlie di una Serie A che sembra tornata equilibrata e competitiva, tanto che compare di nuovo nelle agende di famosi calciatori e procuratori esteri. Seguendo l’ordine di merito dello scorso campionato, le cinque sorelle, in questa stagione, hanno un nome ben definito. Ora proviamo a metterle in fila con le percentuali di vittoria, ben sapendo che potrebbero essere mutate il 31 agosto, alla chiusura del calciomercato.

Juventus - 35% E’ scritto nella storia, in qualsiasi modo possa operare sul mercato deve essere sempre considerata la squadra da battere, per il suo carisma e il modo di stare in campo, ma anche per lo stato d’animo che provoca negli avversari. Però, finora, qualcosa di incomprensibile è successo. Un passo indietro nel tempo: pronti via, inizio del calciomercato; facciamo sempre la stessa classica domanda sondaggio: cosa serve alla Juventus finalista della Champions League? Sicuramente la stragrande maggioranza avrebbe risposto: ringiovanimento graduale della difesa; almeno un forte centrocampista titolare; un forte portiere di prospettiva. Bene, già per la prima necessità, qualcosa di anomalo rispetto al suo modus operandi di un recentissimo passato si avverte. I due più forti difensori, giovani e italiani, del nostro campionato sono di sua proprietà, ma provvisoriamente appoggiati all’Atalanta quarta in classifica, società con la quale la Juventus è atavicamente gemellata e ha sempre gestito, in funzione delle proprie esigenze, le passate operazioni in comune. Caldara (21) presto diventerà titolare nella Nazionale di Ventura, ma è rimasto a farsi le ossa - che invece ha già ben formate - dove era. Spinazzola (24), buono per tutte e due le fasce e anche lui presto titolare dell’Italia, preferisce, così si dice, rimanere a Bergamo. Nel frattempo la società acquista De Sciglio (25): ancora una promessa, nonostante l’età. Di valutazioni di questo genere, nel passato, non se ne ha traccia. Mai successo. Del centrocampista, invece, non ci sono notizie certe e questo, per una società che il mercato in genere lo finiva due mesi prima dell’apertura, è molto insolito. Possiamo dire che delle tre risposte al virtuale sondaggio, solamente l’arrivo di Szczesny ha brillantemente dato la soluzione sperata al dopo-Buffon. Il caso Bonucci è esploso in modo imprevisto per i non addetti ai lavori, ma sicuramente non per la dirigenza. Ha ottenuto il duplice scopo di indebolire l’organico e aprire una falla nell’ovattata stanza dei bottoni bianconera, che sicuramente ha portato nuove linfa e aspirazioni alle sorelle rivali. Diciamo che forse per quest’anno i bianconeri si sono presi una pausa di riflessione per rendere più equilibrato il campionato per il quale rimane, anche per questa stagione, la favorita numero uno.

Napoli - 30% Qui le certezze sono tante e consolidate da almeno un anno. D’accordo, manca quell’entusiasmo che solamente la novità e la voglia di scoprire il volto nuovo della stagione può portare. Il mercato del Napoli ha in sé una propria filosofia resa possibile dalla consapevolezza di avere sottomano un gran bel potenziale tecnico. La valutazione fatta è figlia della presenza in panchina di un grande maestro di calcio, Maurizio Sarri. Dalle esperienze passate, la società ha saggiamente capito che i meccanismi di gioco predicati dal tecnico, non sono facilmente assimilabili dai potenziali nuovi arrivi che hanno bisogno di almeno sei mesi per completare l’inserimento. Quindi non hanno cercato di rafforzare l’undici titolare con giocatori che difficilmente il tecnico avrebbe inserito da subito, ma hanno infoltito la rosa con elementi che, trascorso il dovuto tirocinio, saranno, nella fase cruciale della stagione, rodati e pronti ad essere inseriti. Importante sarà una partenza spedita e il passaggio del turno preliminare di Champions che potrebbe portare nuove risorse economiche e tecniche.

Roma - 20% Prima di analizzare il valore assoluto della rosa della squadra giallorossa, bisogna capire cosa ha portato il passaggio dall'estro funambolico di Walter Sabatini, al pragmatismo radicato di Monchi. Il primo segue distrattamente le indicazioni del tecnico fidandosi del suo proverbiale e da tutti riconosciuto fiuto; cerca il talento e spesso lo trova, anche talvolta non funzionale alle richieste del tecnico. Per lui l’operazione va fatta indipendentemente da come e quanto il nuovo arrivo avrà una collocazione nello scacchiere dell’allenatore. Monchi, invece, si confronta con il tecnico, e soprattutto non completa la rosa solamente coprendo i ruoli richiesti, ma cerca giocatori con caratteristiche tecniche ben definite dall’allenatore. Prova a non far cambiare schema di gioco all’allenatore per adattarsi ai giocatori, ma cerca e trova giocatori con caratteristiche ideali per il tecnico. Una volta acquisito un laterale d’attacco destro (Marhez) e un difensore centrale mancino, la squadra potrebbe essere anche più competitiva rispetto allo scorso anno, a patto che le prime, buone, impressioni che Di Francesco ha manifestato siano mantenute.

Inter - 10% La presenza di Spalletti garantisce almeno fino al terzo/quarto posto, per andare più in alto dovranno verificarsi una serie di eventi difficilmente realizzabili. Buona parte del mercato è stato fatto in casa, nel senso che la rosa a disposizione lo scorso anno è stata talmente mortificata e svalutata che ci vorrà del tempo affinchè il tecnico si renda effettivamente conto del materiale tecnico in suo possesso, altrimenti si corre il rischio di cercare e quindi sostituire giocatori in organico con altri che, alla luce dei fatti, hanno valore inferiore. Un buon inizio, contribuirà a creare entusiasmo e ad allontanare le polemiche che in questa società sono sempre in agguato.

Milan - 5% Non c’è che dire, un gran bel mosaico, una torre di babele dove sembra che il tecnico, seppur preparato, sia come disorientato. Dopo anni di parametri zero, gli acquisti sono stati effettuati con le modalità di una vincita al superenalotto: la prima settimana compro tutto quello che posso; in quest’ottica sono stati inseriti giocatori, escluso Bonucci, che con il passare del tempo potrebbero rilevarsi sopravvalutati. Posizione difficile quella del pur bravo Montella, in un ambiente super eccitato, potrebbe alle prime difficoltà non riuscire a trovare l’uscita da questo magnifico labirinto.