La Lazio, dopo il passo falso contro l'orgogliosa SPAL nella prima di Campionato, si è catapultata sul mercato.
Indipendentemente dal finale che avrà la vicenda Keita, urge un intervento per rinforzare il reparto avanzato. Dopo il nulla di fatto per il gioiello Azmoun e il raffreddamento della pista interessante che portava a Brahimi, i biancocelesti si sono ritrovati con un pugno di mosche. Per l'ennesima estate la società si sta riducendo all'ultima settimana di mercato per il colpo in attacco. Situazione analoga a due anni fa, quando le difficoltà (anche numeriche) dell'attacco vennero arginate dall'arrivo in prestito del 31enne Matri, avvenuto l'ultimo giorno di agosto. La squadra era reduce dai preliminari di Champions, affrontati con una pesante emergenza attaccanti: si pensò di adattare Keita nel ruolo di punta centrale e i risultati furono pessimi.

Attualmente la Lazio ha in rosa Immobile, il neo arrivato Caicedo (al quale andranno concesse settimane di ambientamento), Felipe Anderson (ai box per un problema muscolare), Palombi (provato con la SPAL ma poco incisivo), Lombardi infortunato. A questi vanno aggiunti gli attaccanti che non fanno parte del progetto, quindi in partenza. Sarebbe utile intervenire con decisione per aggiudicarsi una punta esperta e motivata che possa rappresentare una valida alternativa a F.Anderson oppure, perché no, giocare in un tridente col brasiliano e Immobile.
Un nome caldo è quello di Stevan Jovetic. Il giocatore montenegrino è uno dei bocciati di Spalletti nonostante un buon precampionato e la sua esultanza di un mese fa contro il Chelsea ("resto qui, resto qui") è ormai un lontano ricordo. All'Inter avrebbe in ogni caso poco, pochissimo spazio. Essendo reduce dalla buona esperienza col Siviglia, sarebbe bello vederlo in una società che credesse in lui e gli desse anche visibilità nelle competizioni europee. Le qualità di Jovetic non si discutono e nemmeno il suo desiderio di tornare quello di Firenze.
Fossi nei panni di Tare-Lotito ci proverei con determinazione.