L'attesa intorno al derby di Manchester non aveva mai toccato vette così alte, tutti i calciofili aspettavano il pomeriggio di ieri per vedere la resa dei conti tra il Manchester City e il Manchester United, una sfida che già a dicembre significa scudetto, ma a rendere colossale questo match è stato il duello stile far west tra Pep Guardiola e Jose Mourinho.

Quella tra Guardiola e Mourinho è una sfida infinita paragonabile solo a quella Coppi-Bartali, poiché Guardiola e Mourinho rappresentano due filosofie contrapposte, da una parte abbiamo l'aristocratico Guardiola mentre dall'altra abbiamo il proletario José Mourinho. 
La sfida tra popolo e nobiltà è iniziata prima che il mondo esistesse, due classi sociali che fanno a pugni più di un incontro di boxe, Josep Guardiola e José Mourinho sono la reincarnazione calcistica di queste due classi sociali. 

Guardiola sembra nato con la camicia, una persona mite e pacata con idee tanto folli quanto geniali. Guardiola rappresenta l'aristocrazia calcistica perché da allenatore è partito direttamente da Barcellona senza passare per i campi spelacchiati di provincia, Guardiola con il suo gioco ha cambiato la concezione del calcio ed è entrato dalla porta principale nell'élite del calcio Mondiale. 

Mourinho sembra uno di quei ragazzi che frequenta i sobborghi, una faccia tosta più del suo carattere, una testa dura quanto il cuore, tutte queste cose hanno reso un semplice allenatore portoghese "Special One". Mourinho è "un hombre del pueblo" all'apparenza sembra una persona normale ma dietro si cela un generale capace di vincere trofei sopra trofei. Mourinho con la sua faccia tosta e con la sua superbia rappresenta il popolo sconfitto che troppo volte ha dovuto abbassare la testa dinanzi al potere. 

A rendere magica la sfida dell'Ethiad Stadium è stata l'atmosfera da "Rumble in The Jungle" ma il derby non era in Congo bensì nella tranquilla Manchester. Questa pacata cittadina inglese è stata travolta da "moderni Einstein" calcistici che hanno egemonizzato la Premier League e hanno reso Manchester Caput Mundi. 
Come i grandi imperatori romani anche Guardiola e Mourinho hanno condotto le loro squadre alle vittorie, ma la trionfale marcia di Mourinho si è fermata ieri pomeriggio all'Ethiad. Perché il vincente dei vincenti ha perso. 

Il derby di Manchester è stato un match molto duro e spettacolare che ha messo davanti le squadre più forti del mondo. Il City ha monopolizzato il gioco rendendosi tanto pericoloso quanto inefficiente davanti alla porta di De Gea, i gol sono arrivati da due calci piazzati e da due errori di posizionamento nella difesa a zona dei "Red Devils".
Questo match ha messo in evidenza tutti i limiti dello United, Mourinho cuce sulla sua squadra l'abito perfetto per affrontare un determinato avversario ed è importante la preparazione del match nei cinque giorni della settimana e quando vi sono turni infrasettimanali il rendimento dello United cala. 

Il City ha vinto meritamente dimostrando di essere la squadra più forte del mondo mentre Mourinho ha abbassato la testa da sconfitto dinanzi al potere.