Partiamo dal presupposto che la qualificazione del Real Madrid, ai danni della Juventus, è ampiamente meritata e legittimata da una sontuosa prestazione nella partita di andata e da una gara di ritorno giocata al di sotto del potenziale ma con almeno quattro palle gol nitide non sfruttate condite da una prestazione scellerata del portiere costaricano Navas. Posta questa premessa, onore alla Juventus perchè segnare 3 gol al Bernabeu non è cosa da poco.

Ma la partita di ieri non è l'argomento centrale di cui vogliamo trattare, bensì le ridicole insinuazioni di Buffon e Agnelli nel post gara infuriati per il rigore assegnato al 90' che ha deciso la qualificazione.

Il presidente bianconero invoca l'introduzione del var anche nelle competizioni europee (giustissimo aggiungo io) ma non sarà una dichiarazione di comodo? Leggete cosa dissero Buffon e lo stesso Agnelli sulla tecnologia in campo.

Così Buffon il 26 agosto, dopo Juventus-Genoa 4-2: "La VAR non mi piace, sembra di giocare a pallanuoto. Non ci si può fermare ogni tre minuti. È qualcosa che ti toglie il feeling della partita, il piacere di giocare".

Così Agnelli il 24 ottobre, in una conferenza stampa tenuta a margine dell'assemblea degli azionisti: "E' uno strumento che tutti quanti auspicavamo fosse introdotto nel calcio. Ne ho parlato con Infantino, Ceferin e Boban. Sono state fatte due leggerezze. La prima, dare la facoltà a ogni federazione di valutare la bontà di un progetto. Non si fa sperimentazione in campionati come Serie A o Bundesliga. Poi l'analisi del protocollo, che non è così chiaro riguardo all'applicazione del Var. Molto positiva, quindi, l'introduzione dello strumento. Ora va curata la messa a punto. Gli scudetti non si vincono con il var ma con il lavoro".

Andando ad analizzare queste dichiarazioni emerge che, a parere del presidente, è giusto che il var venga utilizzato ma con le dovute cautele criticando però la sperimentazione nel campionato di serie A e sottolineando che questo strumento non risulti decisivo per decretare il vincitore dello scudetto. Qulache mese dopo però Agnelli chiede a gran voce la moviola in campo anche in champions, come è possibile che uno strumento a ottobre è ancora da rodare e assimilare mentre ad aprile diventi magicamente la soluzione agli errori arbitrali? Chissà se il numero uno della Juve potrà darci maggiori delucidazioni in merito. Buffon invece, da sempre la voce più importante nello spogliatoio juventino non usò mezze misure criticando ferocemente la tecnologia e invocando il ritorno al passato.

Parlando dell'episodio contestato, il rigore al 90', io personalmente non ci vedo nulla di scandaloso. È vero che Benatia tocca il pallone ma è altrettanto evidente la spinta del difensore marocchino su Vazquez prima del suo intervento. Pertanto è un rigore che si può dare anche se non è netto come nella storia ne sono stati assegnati tanti alla Juve, ma il signor Buffon e il signor Agnelli giustamente non ne hanno mai parlato.

L'apice della serata però è stato raggiunto dall'ex capitano della nazionale Gigi Buffon, il quale dall'alto della sua presunzione, fa capire che anche se il rigore ci fosse stato non doveva essere concesso solo perchè la Juve era riuscita nella rimonta. Dichiarazioni deliranti quelle del numero uno juventino, che ci auguriamo siano state dettate dalla frustrazione del momento.

Per concludere vorrei utilizzare un' espressione dell'ex allenatore e ora opinionista tv Aldo Agroppi: " La Juve che si lamenta degli arbitri è come se la chiesa si lamentasse del Vaticano".