Ed eccoci qui a dieci giornate dalla fine del campionato a giocarci un posto in Champions, un posto che varrebbe tanto a livello di prestigio e di appeal per i giocatori oltre ché introiti monetari che ci farebbero comodo in ottica “Fair Play Uefa”. Una rincorsa difficile quasi impossibile, una rincorsa durante la quale dovremmo saper sfruttare piccoli intoppi di chi ci precede e cercare di non perdere nessuno step anche se sarà difficile calcolando che dobbiamo ancora sfidare Milan, Fiorentina, Lazio e Napoli. La squadra c’è e credo che se non avessimo fatto tutto quel pandemonio ad agosto ora saremmo minimo terzi. Alla testa della squadra c’è un condottiero senza paura che per carisma e determinazione sembra quasi ricordare Mou anche se non sono stati ancora raggiunti i risultati dello “Special One”, un condottiero interista dalla nascita che ci ha sempre messo passione e comunque vada a finire la stagione dobbiamo tutti dirgli un enorme grazie perché prima del suo arrivo eravamo fuori addirittura dall’Europa League. Pioli è stato capace di infondere nuova linfa nelle corde della squadra sia a livello fisico sia mentale spingendo i suoi giocatori a cacciare l’orgoglio e a metterci passione. La nostra stagione non è proprio da buttare, abbiamo gettato le basi per un futuro radioso comunque sia la nostra posizione finale in campionato. A mio dire la squadra è completa servirebbero pochi innesti mirati: due centrali difensivi, due terzini di spessore, un’ala offensiva e un vice Icardi. Terrei Eder che nonostante tutto è un ottimo panchinaro e a gara in corso è letale. Cederei almeno due terzini e terrei D’Ambrosio che mi sta piacendo un botto e Ansaldi, cederei un paio di centrali (Saintsbury e Andreolli) e quanto al centrocampo siamo apposto, a mio dire per numero e ruoli anche se non mi dispiacerebbe prendere Verratti se possibile; in attacco cederei Biabiany che ormai è palesemente fuori progetto. Con Suning che si appresta e fare fuori Tohir e a investire dei bei milioni sul mercato il futuro è più radioso che mai. Già dalla prossima stagione torneremo competitivi e cercheremo di toglierci delle soddisfazioni. Una cosa è certa la nostra passione e il nostro amore per la squadra sarà sempre infinito, la Juve avrà anche il maggior numero di sostenitori in Italia ma i nostri tifosi sono più partecipi e seguono sempre più da vicino la squadra. I dati parlano chiaro le nostre sono le partite più seguite forse non le più spettacolari ma di certo le più eccitanti perché nessuna squadra ti può dare quel senso di forza e allo stesso tempo di inquietudine come l’Inter una squadra fatta per vincere che finalmente sta tornando ai fasti di un tempo. È vero non siamo in Champions, siamo fuori dalla corsa scudetto e fuori dalla Coppa Italia, siamo usciti da tutte le competizioni, certo con qualche mugugno per l’arbitraggio sfavorevole o per la sfortuna ma alla fine è il tabellino quello che conta come è giusto che sia, ma mai molleremo, siamo duri a morire siamo i temibili Bauscia e nel nostro cuore sempre brillerà la fiammella della speranza anche nelle estuazioni più demoralizzanti, passerà anche questa molto presto. Ben presto elimineremo tutto ciò di male che la gestione Tohir ha portato, dai giocatori alla programmazione societaria e calcistica. Riguardo a quest’aspetto io confermerei Ausilio e Gardini, metterei Leonardo dei panni di amministratore delegato e cederei le quote di Tohir a Moratti affidandogli l’incarico di presidente come simbolo di unione tra un passato radioso e un presente che si evolverà in tale. Oppure in alternativa metterei Steven Zhang presidente come delegato del nostro patron. Forse per la prima volta dal 2010 sulla panchina c’è seduto un vero condottiero che con la sua forza ci porterà in alto. Pioli merita la conferma perché esprime tutto ciò di cui abbiamo bisogno: competenza, fede interista, qualità, forza d’animo, determinazione e umiltà smisurata. Un uomo che è partito dal basso facendo tanta gavetta e salendo piano piano di livello arrivando fino alla Lazio e facendo grandi cose sulla panchina biancoceleste, ed ora è qui, alla Scala del calcio dove abbiamo assistito a rimonte pazzesche, a trionfi improbabili… sì lo so sto dilagando troppo e sto sforando e andando fuori argomento. Non vi annoio oltre, concludo dicendo che adesso dobbiamo solo pensare al presente senza divagare nei sogni e nei ricordi né positivi né tantomeno negativi, quindi nel frattempo avanti tutta con Pioli verso i prossimi dieci step, verso il nostro futuro, verso il nostro destino…