"Io sono il Presidente del Milan". Questa frase non è stata pronunciata da Yonghong Li (che un minimo di dignità evidentemente ce l'ha ancora e non credo avrebbe fatto una affermazione simile). Le parole sono invece uscite da Silvio Berlusconi nel corso di una convention del partito Forza Italia. Una gaffe, l'hanno etichettata alcuni. Io propendo per il classico lapsus freudiano, che non fa altro che confermare quanto sospettavo (in buona compagnia va detto) da tempo.

Silvio Berlusconi non ha mai lasciato la proprietà rossonera, ma, nel suo stile, ha messo in piedi un'operazione audace e spregiudicata che andrà in porto nei prossimi mesi.

All'inizio ha incassato qualche centiaio di milioni da una prima cordata che dopo aver versato 3 acconti pesantissimi ha deciso di ritirarsi... primo grande mistero! (Come se per casa mia che vale 350 mila euro mi pagassero un anticipo di 100 mila euro e poi decidessero di lasciar perdere rimettendoci la caparra...)

Poi è arrivato questo prestanome (di ciò si tratta), un cinese poco avvezzo al rispetto delle regole e delle Leggi (ma sembra sia un vizio di famiglia) che senza un Euro, o meglio senza un Renminbi cinese, si fa prestare una vagonata di milioni per acquistare il club.

Quello che a tutti, tifosi di altre squadre, tifosi milanisti oggettivi, giornalisti italiani ed internazionali (ma non alle istituzioni del nostro paese), era chiaro sin dall'inizio, ora sta emergendo in tutta la sua evidenza. Si tratta di una ardita manovra finanziaria, resa possibile dalla difficoltà di controllare i vasi comunicanti e le matrioske dei conti esteri, iniziata con Berlsuconi proprietario e che finirà con Berlusconi proprietario ma molto più ricco.

Il nuovo Presidente del Milan sarà lui, ormai è chiaro. Esattamente come sarà lui il Deus ex Machina della politica italiana per i prossimi 15 anni.

In tutti i campi lui è il nuovo che avanza...