Che in Italia non esista la cultura della sconfitta è un dato di fatto.
Che poi questa cultura sia del tutto inesistente quando si tratta di milioni di milioni di euro, perché la Champions prima di tutto è una questione di business pazzesca, è altrettanto normale per come funziona la società.
Ma da questo momento, per coerenza, se non si prendono provvedimenti sanzionatori seri e pesanti nei confronti di Buffon, Chiellini e Benatia, possiamo smetterla con la buffonata della parola rispetto nel campo di calcio e durante le competizioni di calcio.

Dal gesto della partita venduta, squallore sconcertante, al concetto di stupro, ancor più sconcertante, a quelle bordate date da chi è stato visto come un leader, un moralista, per tanti, contro l'arbitro.
Cosa si insegnerà ai bambini che hanno ascoltato quelle parole? Cosa?

Il rigore c'era. Punto. O le regole sono uguali per tutti oppure di cosa stiamo parlando?
Non ha senso spendere tempo a commentare parole non commentabili di chi si è distinto sicuramente per la sua carriera calcistica per decenni. Ma ha terminato la sua carriera, Buffon, nei peggiori dei modi. Il cartellino rosso è stato il minimo.

Benatia, Buffon e Chiellini hanno fatto fare una figuraccia internazionale enorme al calcio italiano.
Vergogna.