Lo stile Juve. In Italia ormai è noto da tempo, alla Juve non si sbaglia, non si può contestare l'allenatore per le sue scelte (almeno pubblicamente), si deve essere professionisti al 100%.
Allegri ha sposato bene questa filosofia, tanto da far sedere in tribuna sullo sgabellino l'indisciplinato Bonucci e concedere il trasferimento gratuito a Dani Alves. Purtroppo spesso i campioni sono "teste calde" e non sempre si sposano con lo "stile bianconero". Di esempi abbiamo Cassano che individuava i giocatori della Vecchia Signora come militari o scolaretti. Lo stesso Ibrahimovic ricorda la Juve per le sue regole ferree... eppure il buon Avvocato a qualche campione qualcosa l'ha fatta passare. Ricordate Platini?! Alla Juve era obbligatorio avere i capelli corti, ma il francese si rifiutò e la dirigenza acconsentì a tale capigliatura pur di avere fra le proprie fila il talentuoso transalpino. 

I fuoriclasse vanno gestiti, resi importanti e allo stesso tempo partecipi del progetto. Tutte le grandi squadre hanno dei problemi con i loro campioni ma, la bravura dell'allenatore sta proprio lì. La Juve poteva cambiare o meglio conservare il suo stile in modo differente. Infatti, avrebbe potuto sfruttare la debacle in finale di Champions per esonerare Allegri ed ingaggiare un tecnico come Spalletti. Con il toscano avrebbe dato un segnale alla squadra, avrebbe avuto uno dei migliori tecnici italiani e avrebbe generato stimoli a tutta la rosa. Inoltre Spalletti è un tecnico che fa giocare alle sue squadre un ottimo calcio, pratica il possesso palla, imposta la manovra, non la subisce e poi ha fatto fare il capocannoniere ad un certo Dzeko, figuriamoci ad Higuain.

Allo stesso tempo magari avremmo avuto in rosa ancora Bonucci e Dani Alves, un po' ribelli ma pur sempre dei campioni e a quest'ora parleremmo di super Juve.