Calma e sangue freddo. Dopo la partita di mercoledì sera contro il Siviglia, si sono scatenati i corvi bianconeri e gli antijuventini di professione. Critiche sferzanti all'allenatore e alla squadra, sono piovute da ogni dove come se avessimo perso la finale di Champions. Mentre i nostri competitor europei raggiungevano risultati tennistici contro squadre da lega pro italiana, i nostri ragazzi faticavano non poco a segnare un solo goal al Siviglia, ovvero una squadra che ha vinto soltanto le ultime tre edizioni di Europa Ligue. Ogni volta che c'è di mezzo la coppa dalle grandi orecchie, comprensibilmente, andiamo tutti in tilt, e i giudizi che seguono ad un eventuale delusione sono sempre sopra le righe. Certo, i nostri non hanno giocato una partita folgorante. Allegri probabilmente ha sbagliato sia la formazione iniziale che alcune scelte in corsa. Io, ad esempio, non riesco proprio a capire per quale motivo sia necessario aspettare più di un'ora di gioco per effettuare i cambi. Che il centrocampo fosse in difficoltà e che mancassero del tutto idee in fase di costruzione dell'azione era chiaro fin dal primo tempo. Così come non comprendo per quale motivo non si è provveduto a cambiare Alves con Cuadrado, nonostante il brasiliano stesse giocato una partita incolore. E' evidente che tutti si aspettavano una Juve arrembante; eravamo convinti che del Siviglia avremmo fatto un sol boccone. Ma il calcio giocato, per fortuna, è ben diverso da quello "pensato". Siamo ad inizio stagione. L'unico che ha il polso delle condizioni psicofisiche della squadra è lo staff tecnico e, sopratutto, l'allenatore. Probabilmente Pjanic non è ancora in grado di reggere i novanta a certi ritmi; Bonucci, magari è preso da altri pensieri e non rende al meglio, giusto per fare due nomi. Cionondimeno, io sono fiducioso. Come l'anno scorso, piano "Pjanic" crescerà la condizione e la convinzione. Certo, in coppa non possiamo aspettare molto. Bisogna assolutamente conquistare il primo posto del girone, e per farlo le partite come quella di mercoledì scorso, andrebbero vinte. Tuttavia ci sono una marea di attenuanti che non possono essere completamente rimosse solo per dare libero sfogo a preconcetti illogici nei confronti del mister o generiche ansie da prestazione in Champions. Così come trovo veramente stucchevoli i discorsi legati al modulo. Ciò che conta è l'atteggiamento e gli uomini in campo, non i numeretti sulla lavagna, come pensa Arrighe. Rimaniamo calmi e sul pezzo, la stagione è lunga e le partite sono veramente tante. Detto ciò, le mie perplessità rispetto a questo inizio di stagione - che, come detto, lasciano il tempo che trovano dopo pochissime partite ufficiali giocate - sono essenzialmente due: innanzitutto ritengo che sia stata alquanto improvvida la società, questa estate, a non prendere per tempo un centrocampista di livello internazionale, mandando in scena la solita telenovelas estiva alla Draxler. Inutile girarci intorno, quest'anno la mediana è il nostro punto debole. Sia per problemi legati agli infortunati (Marchisio e Sturaro) o potenziali tali (Khedira...accendete un cero ad ogni partita del tedesco please!!) che per il livello tecnico di alcuni dei nostri, a mio parere non ancora all'altezza dei grandi eventi (Lemina e Asa su tutti), potremmo avere grossi problemi nel reparto che fino a qualche tempo fa era tra i più forti d'Europa. Il secondo luogo, ho l'impressione che il nostro Mister sia più nervoso del solito. L'anno passato, anche quando eravamo a meno dodici punti dalla prima, mi sembrava molto più leggero e scanzonato. Quest'anno, invece, lo vedo sempre tirato e insoddisfatto. Ho paura che la pressione del dover vincere a tutti i costi non gli stia facendo un gran bene. Anche perché, se in campionato il predetto discorso può anche starci, in Europa la questione cambia completamente. L'anno scorso abbiamo visto come è andata. Noi buttati fuori anche grazie a due arbitraggi indegni, e gli squadroni di Guardiola ed Enrique bastonati da una outsider. Insomma, quello che con linguaggio forbito possiamo definire l' elemento stocastico (c....o), nella Champions è sempre determinante. Quindi, calma e sangue freddo ragazzi. Noi siamo la Juve. Noi siamo quelli che vincono sul campo. Noi siamo quelli che vincono le coppe del mondo. Noi siamo il calcio italiano...gli altri, l'ultima volta che hanno giocato la Champions, l'inno iniziale lo cantavano gli Oliver Onions.