Inutile dirlo e sottolinearlo: non c'è mai fine al peggio (sportivo).
Le italiane, oltre ad aver pescato le peggiori nell'abbinamento di Nyon, non possono nemmeno contare sull'eliminarsi a vicenda delle pretendenti al titolo.
Il "dio del calcio" deve spiegarci tante cose; la prima, ineluttabile, è cosa abbiano fatto di così brutto le squadre dello stivale. Dopo un sorteggio dei gironi quantomeno non facile, le nostre squadre si trovano a dover affrontare Real Madrid e Barcellona, il meglio del calcio europeo in questo momento. Vero che, paradossalmente, i precedenti fanno ben sperare soprattutto per i bianconeri. Detto questo però, sistematicamente come evince la legge di Murphy, se qualcosa può andare storto, alle nostre in Champions ci andrà di sicuro.

Aggiungiamo a queste congiunzioni astrali, la potenza politica di questi due club, molto spesso aiutati e spinti da decisioni arbitrali molto complesse e fumose. Il confronto è proibitivo, soprattutto per la Roma. Il gioco del Barcellona non ti concede seconde chance, devi sfruttare tutto lo sfruttabile e sperare di essere perfetto in ogni momento del gioco. La partita con il Chelsea ha evidenziato come anche un rimpallo fortunoso, possa fare la differenza.

La mia Juventus, invece, ha sicuramente più chance. Lo dice la storia, lo dice la statistica che la vede passare il turno sempre contro il Real nel doppio confronto. Due grosse spade di Damocle però pendono sulla testa dei bianconeri: il Real ha da tempo abbandonato la corsa al titolo di Spagna, concentrandosi su lo storico filotto di tre Champions consecutive.
Dall'altra la Juventus si trova in piena corsa scudetto e si sa, dalle parti di Torino, questo rimane il primo obiettivo della stagione. I tifosi napoletani, quindi, possono stare sereni: se i bianconeri devono scegliere, scelgono il campionato italiano. La seconda spada di Damocle, non meno importante della prima, sono i due squalificati con cui la Juventus si presenterà a Torino nella prima partita: Pjanic e Benatia in questo momento sono paragonabili a Modric e Sergio Ramos per importanza e peso nella compagine bianconera. Un po' come tentare di scalare l'Everest senza l'ausilio della maschera d'ossigeno. Un'impresa, non impossibile però.

Dopo la depressione e la pioggia, esce sempre il sole. Come accennato prima ci sono dei precedenti che danno speranza ad entrambe le compagini italiane: la Roma ha perso una sola volta contro il Barcellona, vinta una e pareggiate tutte le altre. Pressochè identico lo score dei bianconeri con i Blancos: venti scontri totali, otto vittorie per la Juventus, nove per il Real Madrid (incluso Cardiff) e due pareggi. Il Real Madrid è sempe uscito con le ossa rotte nel doppio confronto con i bianconeri; nel percorso che ha portato a Cardiff, inoltre, la Juventus ha battuto il Barcellona (affrontato nella finale di Berlino). Le statistiche valgono assolutamente niente nel computo delle sfide, possono però dare quel pizzico di serenità e spensieratezza per affrontare le sfide.

Le italiane devono stringere i denti, sapendo che prima o poi la ruota girerà. È questione di tempo. È questione di statistiche. È questione di grandi numeri.