(La scena si apre con Javier Zanetti, Piero Ausilio e Giovanni Gardini all'aeroporto, tutti guardano il cielo nervosamente. Zanetti è al telefono, Gardini ha una busta tra le mani.)

Piero: Allora, stanno arrivando, sta per arrivare il momento.

Giovanni: Già. Certo che, se è vero che non seguono niente, sarà tutto più facile.

Piero: Dobbiamo soltanto tenere duro e provare tutto. Javier, mi raccomando, al nostro fianco come sempre.

Javier: (telefono in mano, voce bassissima) No, certo Massimo, tutto secondo i pia- (si volta verso Ausilio, sospira) Devo chiudere, la terrò informata. (chiude la chiamata e ripone il cellulare in tasca) Scusa Piero, dicevi?

(Gardini scuote la testa, Ausilio lancia una occhiataccia all'ex capitano)

Piero: Javier! Stanno arrivando, E dobbiamo farci vedere uniti! Ma per davvero, non come la scorsa volta!

(Lo speaker annuncia l'arrivo imminente del volo della dirigenza cinese)

Giovanni: E' ora, andiamo.

(Javier e Piero annuiscono)

(arriva l'aereo, Jun Ren, con un giornale in mano, e Steven Zhang sbarcano, Javier, Piero e Giovanni arrivano trafelati. Dialoghi tradotti in italiano dall'inglese.)

Jun: Buongiorno a tutti e tre. Siamo pronti?

Piero: Buongiorno a lei, signor Ren. Si, siamo pronti.

Ren: Ottimo, ottimo. Allora dire che possiamo andare.

Giovanni: (estrae dalla busta due cuffie spesse, che porge a Steven e Jun) Prego, indossate queste, ci sono molti tifosi fuori e c'è una confusione infernale.

Steven: (perplesso) E' davvero necessario?

(Piero e Giovanni annuiscono con decisione, mentre Javier fa spallucce. Piero si volta verso Javier fissandolo con aria seccata, al che Javier, sospirando annuisce)

Javier: Si, è necessario.

(confusi, Jun e Steven le indossano. Attraversano l'aeroporto, evitando la contestazione di alcuni tifosi che li seguono sino alla macchina privata, e tutti e cinque salgono a bordo. La macchina parte lasciando la confusione alle spalle. Jun e Steven tolgono le cuffie che Giovanni ripone nella busta)

Steven: Un tifo piuttosto caloroso, ma mi è parso di sentire alcune parole strane..."Pirla" (la dice in italiano)

Piero: (visibilmente in difficoltà) Ma no, affatto, stavano dicendo...Pirlo! Il calciatore, ex della Juventus...

Javier: (a bassa voce) ...dell'Inter...

Giovanni: (alzando la voce, irritato, coprendo quasi perfettamente le parole dell'ex capitano) ...e della Nazionale Italiana! Doveva essere su un altro aereo!

Piero: Senz'altro è così.

Jun: Bene, è bello vedere tanto attaccamento agli italiani, è una bella cosa. Ci si potrebbe quasi far contagiare da queste emozioni italianofile.

(Piero e Giovanni sorridono, Javier corruga la fronte, contrariato.)

Steven: Ma d'altra parte, i proprietari adesso siamo noi, quindi le decisioni spetteranno a mio padre, il signor Jindong Zhang.

(Javier sorride, Piero e Giovanni corrugano la fronte voltandosi verso di lui, contrariati)

Jun: Ad ogni modo, non abbiamo visto queste ultime partite da quando siamo in Cina, cosa è successo? Jindong non sembrava molto contento.

(imbarazzo dei tre dirigenti ben visibile)

Giovanni: Beh...ecco, c'è stata qualche flessione, ma la squadra comunque girava bene! I buoni segnali ci sono!

Piero: Assolutamente si, come avete detto voi è...un processo graduale, quindi qualche piccolo intoppo c'è stato!

Javier: E infatti è stato cacciato De Boer.

Steven: Si, pare fosse necessario.

(Giovanni bisbiglia qualcosa a Javier)

Giovanni: Avevamo detto di lasciare il discorso di Frank per ultimo, Javier! Che cavolo ti passa in mente?

Javier: (tono ironico) Perchè, ho forse detto qualcosa di sbagliato?

Piero: (unendosi ai bisbigli, seccato nel tono) Piantala di rovinare tutto, Javier, dannazione!

Steven: (perplesso) C'è qualche problema o possiamo tornare a parlare della situazione attuale del club?

(i tre diniegano, mentre un cellulare suona, la suoneria è "Pazza Inter". Javier prende il telefono e riceve)

Javier: Pronto? Oh, presidente. Siamo con loro in questo mom...si...no, certo...no, affatto. Ah si... (schiarisce la voce) Le aquile continuano a volare, si. Arrivederci. (chiude e ripone il cellulare, guardando fuori dal finestrino)

Jun: Chi era?

Javier: Oh, il presidente... (sovrappensiero)

Jun: Erik?

Javier: No, era Mor- (torna in sè, scuotendo la testa) Si, era il presidente Thohir.

(Giovanni e Piero espirano col naso, nervosamente. Piero prende la parola.)

Piero: Dicevamo...la squadra-

Steven: (lo interrompe) No, parlavamo di De Boer. E' stato cacciato perchè la squadra non rendeva e i giocatori erano stufi di lui, no? Ma non lo avevate difeso la scorsa riunione coi giornalisti?

(Piero suda, Giovanni balbetta qualcosa, Javier abbozza un sorriso agli angoli della bocca)

Giovanni: Ma si, certo che...lo avevamo difeso...ma le circostanze...le situazioni...

Piero: Il caso Icardi poi! Dovevamo fare quadrato, ma qualcuno... (calca la parola)...ha preferito difendere gli ultras!

Giovanni: E durante la riunione coi giornalisti quando si trattava di difendere De Boer qualcuno... (calca la parola)...ha preferito tacere!

Javier: Ah, adesso è colpa mia perchè non ho detto apertamente che la società era con lui? Non è mica colpa mia se non si è ambientato! Ma hai visto che italiano parlava? Lo parlava meglio Lucescu!

Piero: Perchè il rumeno è una lingua romanza come l'italiano! Prova a parlare l'olandese e a impararlo in novanta giorni!

Javier: Con Wesley ci riuscivo.

Piero: Con lui parlavate in inglese e l'italiano un pò lo sapeva!

Giovanni: Vogliamo tornare al discorso principale? qua si stanno contrariando.

(fa cenno a Steven e Jun, visibilmente contrariati).

Ren: No, prego, fate pure, tanto è questo che serve no? Una bella società unita. Come quella che vedo adesso!

Javier: La squadra ha dei valori, se solo ci fosse un allenatore serio...uno che conosce bene il calcio italiano perchè è stato all'Inter...

Giovanni: (imitando ironicamente il tono di voce di Javier) ...magari Simeone...

Javier: Io questo non lo ho detto.

Giovanni: E' come se lo avessi detto!

Steven: (alza la voce) Adesso basta! Parlate in troppi e non si capisce nulla! E ringraziate il cielo che almeno ieri abbiamo vinto uno a zero!

(Giovanni e Piero si guardano tra loro preoccupati, indecisi, mentre Jun guarda il giornale stritolandolo tra le mani)

Jun: ...tonfo Inter? Tonfo Inter? Perchè leggo 2-1?! Abbiamo perso?!

Javier: Abbiamo perso. De Boer non era il nome giusto per questa squadra, altro che progetto lungo e i risultati tra quattro mesi.

Piero: La preparazione l'aveva fatta Roberto, mica lui! Si è dovuto ambientare a una squadra che non ha voluto!

Javier: Non voleva nemmeno il tuo caro Gabigol, che stava in panchina e poi in tribuna! Come quando Mazzarri criticava Kovacic e Icardi!

Piero: Cosa c'entra Mateo adesso? E cosa c'entra Walter?

Steven: (legge, contrariato) Ranocchia e Nagatomo? Ancora loro? Dentro Melo nel secondo tempo? Ancora loro?

Giovanni: (verso Steven, lasciando Javier e Piero alle loro discussioni) Gli uomini erano contati, erano quelli...

Steven: E quando mio padre parlava del vivaio e del potenziamento delle strutture, secondo lei parlava a caso? Miangue, Zonta, Pinamonti, e loro?

Giovanni: Ieri c'era Gnoukouri in campo, mister Vecchi li conosce, avrà preferito sicuramente non metterli per evitare brutte figure eventuali...

Jun: Come quella di ieri, giusto? Figuracce come quella di ieri? Primo gol, traversa e Ranocchia in ritardo sull'uomo, secondo gol, autogol di Nagatomo! Ci ha affondato un giapponese!

(Jun borbotta in cinese con Steven, entrambi sembrano convenire)

Javier: ...il tuo Mateo, che ho dovuto più volte difendere!

Piero: Devo forse ricordarti di quando tu e i tuoi amichetti cosiddetti "senatori" avete fatto fuori Stramaccioni?

Jun: (di nuovo in inglese) E basta voi due!

(Javier e Piero tacciono)

Steven: Fidiamoci di Thohir, aveva detto mio padre, lasciamolo presidente, è già in Italia, è asiatico, fidiamoci, ecco i risultati quando si delega qualcosa a qualcuno!

Jun: Fortuna che adesso siamo arrivati noi, e adesso si deciderà il prossimo allenatore! Vediamo di iniziare a parlarne!

Javier: Di chi arriverà adesso non so, ma serve sapere bene chi prendere a giugno. Un allenatore che i tifosi conoscano, e un profilo internazionale, uno che accetterebbe senza problemi!

Jun: Oh giusto, profilo internazionale! Questo mi fa venire in mente...scusatemi... (prende il telefono in mano, compone un numero, e dopo qualche secondo di attesa qualcuno risponde) Pronto Kia? Buongiorno, è capitato il discorso degli allenatori...si...ah, qualche nome anche lei?

Piero: (a bassa voce, sospira) Un altra bocca...ci mancava altra gente a volere qualcosa.

Giovanni: (a bassa voce) Ha fatto bene il Milan con Maldini, altrochè.

(Javier non commenta, limitandosi ad ascoltare i nomi)

Jun: Marcelino? ...oh, Villareal, si, conosco la squadra..

Piero: (bassa voce) Marcelino...quallo che si è preso un pugno da Musacchio?

Giovanni: (bassa voce) E che si era dimesso perchè la società non aveva preso posizione contro Musacchio?

Javier: (bassa voce) Qui con De Boer è successo un macello e questo vuole portare uno che vuole una società unita?

(i tre fanno spallucce, scuotendo il capo)

Jun: ...Hiddink! Si, lui lo conosco! Ma ha rifiutato giusto ieri!...

Javier: (bassa voce) E meno male...questo allenava da quando io manco giocavo a pallone...

Jun: ... lei preme per Marcelino...beh si, è un nome...si, lo so che ci tiene...non so, non so cosa abbiano in mente...si, so che non sta cercando di condizionare nè me nè il signor Zhang...quanta insistenza però...no, dicevo per dire (ride), allora ci sentiremo quando avremo deciso, buon giorno anche a lei. (chiude e ripone il telefono) Dunque, Marcelino sarà una delle scelte.

(I tre fanno una faccia contrariata)

Javier: Come Marcelino? Ma è capace di rimanere pure l'anno prossimo! In questo modo...il progetto del presidente e mio...

Steven: Erik disapproverebbe? Con presidente intende Thohir?

(Javier è in difficoltà, prende la parola Giovanni)

Giovanni: Penso che la scelta di Marcelino sarebbe simile a quella di De Boer, torneremmo punto e a capo, non serve un tecnico straniero...

Piero: (annuisce) E' come dice lui, signori Zhang e Ren, serve un normalizzatore, un italiano, uno che conosce bene le dinamiche di questo campionato!

Giovanni: Uno come Pioli! Come Guidolin!

Piero: Anche Vecchi stesso sino a fine stagione!

Jun: Vecchi? No, troppo comodo, avete voluto fare una gran confusione, e questo è costata la panchina a De Boer. Adesso si sceglie un nome per davvero, basta soluzioni in casa. Prendetevi le vostre responsabilità

Piero/Giovanni/Zanetti: (assieme) ...che vuol dire responsabilità?

Steven: (sospira) ...lasciamo perdere. Un nome deve spuntare fuori. E lo decideremo insieme. (calca la parola)

Javier: Basta che vada via a giugno, il posto deve rimanere libero.

Steven: Deciderà mio padre, signor Zanetti. E' lui il proprietario adesso, non più Thohir, e neppure Moratti.

Javier: (voce bassa, poco udibile) ...purtroppo...

Steven: (inarca un sopracciglio) Ha detto qualcosa?

Javier: (diniega col capo) No, nulla, solo che siamo arrivati.

(i cinque scendono dalla macchina, in mezzo ad un ambiente non molto sereno)

Jun: I tifosi sono dalla nostra, eh? Pirlo, eh? Qualcuno di voi la pagherà, oh se la pagherà, come la pagherà anche il signor Thohir. Tutti a dirmi cavolfiorate (in italiano)...

Piero: Cavolate, signor Ren...si dice cavolate.

Javier: (annuisce) Si, esatto.

Giovanni: Cavolate.

Jun: Vedo che padroneggiate bene il termine. Adesso discuteremo di questi allenatori, li vedremo uno a uno e vedremo cosa ci diranno. Come si fa in una vera azienda, colloqui di lavoro! Che con voi bisogna tornare alle basi. Roba da matti. Guarda in che situazione siamo.

Steven: Mio padre avrà anche detto "Fozza Inda", ma almeno crede in una grande Inter. Voi siete da dirigenza di una grande Inter? Siete in grado di pensare al bene della squadra senza pensare a voi stessi?

(I tre tacciono, sguardo verso il basso)

Jun: Appunto. E vedremo anche di mettere mano alla squadra, che ci sono calciatori che perfino noi in Cina schiferemmo come la peste. E ora dentro, che dobbiamo decidere e vedere tutti.

(I cinque entrano dentro l'edificio).