Nel giorno di Santo Stefano si è giocato in Inghilterra, come da tradizione, l'ormai celebre e osannato Boxing Day. Non solo negli avveniristici e spettacolari stadi della Premier, ma anche nei fatiscenti e diroccati impianti delle serie minori, dove i supporters non nutrono alcuna aspettativa se non quella di godersi la partita dei propri beniamini, gustandosi la "doppietta" birra-Pie, tanto cara agli inglesi.

Spulciando le classifiche di questi campionati tanto sconosciuti e vituperati, quanto affascinanti e ricchi di storia, l'occhio cade su una squadra che sta stupendo tutti, o almeno chi non conosce la mirabile organizzazione e progettualità nascoste dietro uno dei club più longevi d'Inghilterra: il Lincoln City. La classifica della League Two - paragonabile alla nostra ormai defunta Serie C2 - recita infatti Luton Town al primo posto, con il Notts County (altro club inglese che non avrebbe nulla da invidiare agli altri in termini di prestigio e storia, chiedere alla Juventus per conferme) che precede proprio il Lincoln, assestatosi al terzo posto dopo il roboante successo per 3a0, ottenuto nell'epocale stadio interno del "Sincil Bank" contro lo Stevenage. Se, ad inizio stagione, un giornalista avesse chiesto ad alcuni tifosi degli Imps (letteralmente "i Diavoletti") di mettere la firma per vedere i propri eroi in zona promozione al giro di boa del campionato, avrebbero accettato senza ulteriori indugi, dandogli però nello stesso istante del pazzo visionario. In effetti non sono molti i tifosi abitanti del Lincolnshire a credere in un miracoloso "doppio salto" dalla National League alla League One in appena due anni; eppure le premesse di un risultato del genere erano chiare ed evidenti sin dalla passata stagione, quando gli uomini guidati dal comandante Danny Cowley si sono resi protagonisti di una cavalcata sensazionale in FA Cup, permettendo al Lincoln City di entrare nel novero dei cosiddetti "Giant Killer", piccoli club macchiatisi del sangue delle grandi squadre. 

Ripercorrendo le tappe di quel pazzesco cammino, non si possono non citare match sulla carta scontati, totalmente a favore del Golia di turno, che hanno visto però trionfare un agguerrito ed indomito Davide, che per l'occasione indossava la maglia a bande verticali bianco-rosse. Come l'uno a zero nel Replay del Terzo Turno, che ha abbattuto le speranze del ben più quotato Ipswich Town; oppure il fenomenale 3a1 con cui gli Imps hanno soverchiato le velleità di successo del Brighton; infine, il glorioso 1a0 a domicilio nella tana del Burnley, le cui incredibili prestazioni di quest'anno in Premier danno ancora più lustro alla mirifica impresa di Waterfall e compagni. 

Questi risultati così sbalorditivi e contro-pronostico non devono impressionare più di tanto gli appassionati, vista la lungimirante progettualità e la solida organizzazione di una società nata dalle ceneri della gravissima crisi finanziaria dei primi anni Duemila, che ha rischiato seriamente di invalidare il calcio inglese, amputandogli un proprio pezzo di storia. Bob Dorrian - il Chairman - e soci hanno saputo raddrizzare una situazione catastrofica, pagando gli ingenti debiti e, da lì, ristrutturando da capo a piedi un club allo sbando. E oggi i supporters del Lincoln possono goderne i frutti. 

I più superstiziosi tra le migliaia di tifosi assiepati sulle moderne tribune del "Sincil Bank" hanno caldeggiato le più inverosimili ipotesi su quel nefasto crack finanziario, rispolverando una leggenda che molti, nel Lincolnshire, avevano riposto negli armadi. Secondo il mito, infatti, ultimata la costruzione dell'imponente cattedrale di Lincoln, il diavolo in persona avrebbe inviato due diavoletti, due "Imps", sulla Terra, i quali non persero tempo nel mettere a soqquadro in particolare il nord dell'Inghilterra, proprio nella zona di Licoln e della sua cattedrale: qui, però, i due si sarebbero trovati di fronte ad un angelo, il quale pose immediatamente fine ai loro malefici, trasformandone uno in pietra (ancora oggi visibile nei capitelli della cattedrale, definibile in architettura come "grottesco") e lasciando scappare l'altro diavoletto, il quale vaga da quel momento tra le vie di Lincoln in cerca dell'amico scomparso. 

Una leggenda, niente di più, usata tuttavia come pretesto per spiegare anni bui e difficili, a cui i tifosi dgli Imps non erano di certo abituati. Ma ormai il passato è alle spalle e, continuando di questo passo, il Lincoln City potrebbe ritornare in League One dopo anni di Purgatorio. Sperando di non cadere nuovamente tra le fiamme dell'Inferno, dove certamente di diavoletti ce ne saranno a bizzeffe.