“Con i giovani non si vince” ammoniva Marotta in un’intervista di qualche mese fa: una formula chiara che mette in evidenza come, nella filosofia Juventus, si dia la precedenza assoluta a calciatori d’esperienza e al massimo qualche giovane alle prime armi nel calcio che conta da far crescere a contatto con un gruppo rodato.

Un modo di pensare, quello della Vecchia Signora, tramandato di generazione in generazione e di dirigenza in dirigenza; ragion per cui difficilmente si sono viste squadre “giovani” e soprattutto con molti ragazzi cresciuti nel settore giovanile: basti pensare come, negli ultimi anni, il solo Marchisio è l’immagine della continuità vivaio-prima squadra, calciatore peraltro sempre più al centro di voci che lo vorrebbero lontano dalla sua Torino a partire dalla prossima stagione.

Allegri in questi ultimi anni ha provato a lanciare qualche ragazzo, come fece nella sua precedente esperienza al Milan: il primo fu Mattiello, per il quale si narra che Allegri si fosse opposto alla cessione in prestito al Chievo nel mercato di gennaio di ormai tre anni fa; poi fu il turno di Vitale, poi ancora Kean la passata stagione e, infine, il promettentissimo Fabrizio Caligara fatto esordire addirittura al Camp Nou, nel primo turno di Champions di questa stagione.

Nonostante questi tentativi, la politica è rimasta la stessa con la differenza che ora, anziché girarli in prestito, la dirigenza bianconera sta optando a monetizzare sui suoi giovani, cedendoli a titolo definitivo, mantenendo semmai una clausola di ricompra per il futuro.
E’ successo la scorsa estate con Cassata al Sassuolo e Romagna al Cagliari, con quest’ultimo che già ha messo ampiamente in mostra tutte le sue qualità; succederà la prossima estate, con il promettente terzino destro Pol Lirola che si accaserà a titolo definitivo al Sassuolo e con Federico Mattiello che andrà con buone probabilità a prendere il posto del rientrante Spinazzola all’Atalanta; e sono abbastanza convinto che se dovesse arrivare un’offerta alta per Kean, ora in prestito all’Hellas, potrebbe pure lui essere ceduto.
Una politica, quella delle cessioni, più che legittima al netto di plusvalenze importanti ma, a mio giudizio, lievemente contraddittoria se poi si va ad analizzare la fascinazione della dirigenza Juve per giovanissimi di squadre altrui; è notizia fresca di quest’ultimo calciomercato che in corso Galileo Ferraris stanno seriamente prendendo in considerazione l’acquisto, sponda Cagliari, del talentoso centravanti nordcoreano Han: nella trattativa sono comparsi i nomi di Cerri, Caligara e Audero come possibili contropartite.
Per un calciatore interessante ma ancora tutto da scoprire, ci priviamo di due frutti del nostro vivaio come Caligara e Audero, calciatori che sono sicuro giocassero in altre squadre andremmo giustamente a trattare per fare nostri, così come Romagna.

E’ invece notizia di ieri di un’offerta a doppia cifra (si vocifera venti milioni) per il giovanissimo attaccante del Genoa Pietro Pellegri, che mi auguro non venga acquistato a discapito di Kean o del promettente Olivieri, che tanto bene sta facendo in primavera; soldi importanti sono stati spesi anche su Mandragora e, nello scorso mercato Orsolini: calciatori il cui futuro, ancora oggi, rimane di difficile lettura.

L’obiettivo numero uno resta quello di vincere, motivo per cui oggi è giusto che prevalga la “ragion di Stato” circa le cessioni dei propri giovani; tuttavia un giorno mi piacerebbe che la Juventus vincesse con tanti calciatori provenienti dal proprio settore giovanile anche se la storia insegna che la Juventus i suoi campioni li è quasi sempre andati a prendere da altre squadre e tutti noi sappiamo come sia difficile andare contro alla storia.