Douglas Costa è il botto che mancava per rianimare i tifosi juventini, depressi dagli strascichi di Cardiff, dall’arsura estiva e da un mercato assolutamente piatto. La Juve aveva promesso concretezza e forse quella che stiamo vivendo è davvero la giornata decisiva.

Perché un solo acquisto può portare a cambiare così tanto i giudizi sulla Juventus? Perché ci eravamo sbagliati così come si erano sbagliati i giornali. Avevano sentenziato: la Juve ha mollato Douglas Costa. Dove va Douglas? Forse all’Inter, chi lo sa? Lo sapranno “quelli della mala, forse la pubblicità”.
Si era detto che la Juve si era buttata a capofitto su un altro extracomunitario, quel Danilo ipervalutato dal Real Madrid, che non ha certo fatto faville negli ultimi anni e che, ciononostante, non andrà via dal club campione d’europa per meno di 30 milioni.

E allora con l’idea – assicurata da molti giornalisti – che la Juve avrebbe dilapidato un tesoretto dietro quel brasiliano di fascia, che è ancora un’incognita (molto più di Costa) era ammissibile essere scettici.
Ma la verità è che la Juve ci ha sorpreso un’altra volta, dimostrando che il raffreddamento della pista Douglas Costa non era altro che una manovra tattica, che ha portato Marotta a strappare il calciatore con un prestito oneroso a sei milioni e un riscatto (dilazionato) a quaranta, che, per le cifre che girano quest’anno, è assolutamente un affare. E probabilmente Douglas Costa, ad ora, risulta essere il nome più significativo e più importante di un mercato estivo italiano, che ha vissuto i suoi highlights grazie a un Milan scatenato ma con l’handicap di dover cambiare un’intera squadra, senza poter concentrare le risorse su pochi top player.

Ma la Juve sarà davvero padrona se considererà Costa solo il primo tassello di un piano di rinnovamento che porterà la rosa a poter contare su di un arsenale offensivo ai livelli dei migliori club europei, chiudendo, quindi, anche con Bernardeschi.
E non solo, completando la rosa con un terzino destro e un portiere di scorta (quasi sicuramente Szczesny) e soprattutto con un centrocampista in grado di rubare palloni e dettare i tempi allo scacchiere bianconero, che, mai come quest’anno, necessita di un restyling per lottare ancora per la vittoria dello scudetto.