Smaltita (diciamo così, giusto per essere ottimisti) la delusione per la finale di Champions League persa in quel di Cardiff, come direbbe il vecchio giornalista Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea: come riprovarci, come sperare di arrivare a Kiev, sede della prossima finale?

In questi giorni mi hanno molto colpito le parole di due addetti ai lavori, due protagonisti del mondo del calcio, uno un pò più datato, l'altro fra i principali artefici della vittoria del Madrid, mi riferisco a Fabio Capello e Luka Modric.
Il primo dice sostanzialmente che le squadre italiane giocano, quando va bene, un tempo, cioè 45 min; il resto della partita amministrano, trotterellano, pascolano per il campo.
Il Real Madrid è una squadra molto forte fisicamente, capace, come il Bayern e come il Barcellona quando sono a posto, di un'intensità di gioco attualmente insostenibile per una squadra italiana.
Ho cominciato a guidare con una Panda 750, che portata a 100 km orari tremava tutta... ecco questo mi pareva la Juve: una squadra che, costretta ad andare sovra ritmo, ha mostrato molti limiti. 
Come porvi rimedio? Qualcosa deve fare Allegri perché, dopo sei scudetti consecutivi, è venuto il momento di proporre una squadra più coraggiosa, più propositiva. I calciatori si divertono più ad attaccare che a difendere, ed in questa direzione bisogna andare.

Luka Modric dice invece che la difesa della Juve è molto forte, ma che sostanzialmente sono carenti sul piano della velocità di base, se presi in contropiede i difensori vanno in seria difficoltà.

Fatte queste premesse le questioni tecniche da affrontare in questa sessione di calciomercato sono senza dubbio due: 

- La prima è trovare almeno un centrale dotato di buona velocità di base.

- La seconda fare avvicinare Dybala alla porta avversaria, inserendo nell'11 titolare due ali come si deve. 

Queste due banalissime idee permetterebbero, per la prima volta nel triennio di Allegri, di presentarsi ai nastri di partenza con una squadra finalmente logica e ben costruita e se nonostante tutto il trofeo non dovesse arrivare, quantomeno rimarrà la certezza di aver fatto il meglio possibile.