Arsenal e Atletico Madrid sono due squadre quasi agli antipodi al giorno d'oggi.
Da una parte il gioco offensivo veloce, divertente e sfrontato dei gunners, dall'altra l'organizzazione tattica e difensiva unita alle veloci ripartenze dei colchoneros.
Ma in comune hanno più di quanto si possa pensare
Entrambe son ricche di fascino e storia, entrambe hanno alzato parecchi trofei ed insieme condividono due colori, il bianco e il rosso.
Soprattutto hanno in comune due colonne che, in ruoli diversi, hanno scritto pagine bellissime di storia dei rispettivi club. Trattasi di Arsene Wenger e Fernando Torres.

Il tecnico francese con l'Arsenal ha vinto tanto: ben 17 trofei in 22 anni sulla panchina londinese. Non male, ma poteva essere ancora meglio. Dopo aver annunciato nei giorni scorsi il suo addio ai londinesi dove siede dall'ottobre 1996,  l'obiettivo massimo è stato posto proprio nel vincere questa Europa League a tutti i costi.
Sarebbe il ringraziamento migliore ad una persona che per quei colori ha dato tanto standoci forse addirittura fin troppo attaccato, considerando gli ultimi anni non proprio al top. Ma l'amore fa questo ed altro. La particolarità sta nel fatto che l'Arsenal nella sua storia di titoli europei ne ha vinti solo due, peraltro non di primissima fascia: trattasi della Coppa delle Fiere nel 1970 e la Coppa delle Coppe nel 1994. Troppo poco per un blasone del genere.

Dall'altra parte invece parliamo di un giocatore che in carriera ha vinto tutto sia col club che con la nazionale, segnando gol decisivi in finali e nelle annate storte. Eppure con la maglia della sua vita, quella della sua squadra del cuore, di trofei non ne ha mai alzati, entrando comunque di diritto nella storia dei madrileni e soprattutto eternamente nel cuore dei tifosi.
Vincere l'Europa League con il suo Atletico significherebbe chiudere definitivamente un ciclo nel modo migliore.

Per questi motivi, questa semifinale non sarà una doppia sfida come le altre, bensì un cerchio che si chiude per una delle due leggende, mentre l'altra potrà ancora sperare di sollevare quel trofeo che quest'anno si potrebbe trasformare in molto di più di una semplice coppa.
Comunque andrà a finire, il loro nome non verrà mai smussato nemmeno dal tempo e resterà per sempre legato agli stessi colori, il bianco e il rosso.