La due giorni di Champions League è terminata e tutti sono lì a strabigliarsi gli occhi per il tanto acclamato ed osannato calcio spagnolo. Forse andrò controcorrente, ma in queste due gare ho notato che le differenze ci sono ed hanno tutte un unico elemento: il fattore C.

Fattore C inteso come Campioni. Il Real Madrid ne ha uno che cambia i match ad ogni tiro che fa. Uno che segna in tutti modi possibili il calcio mette a disposizione: testa, destro, sinistro, tacco, petto, dentro o fuori l'area, rigore, punizione, mancava la rovesciata nel suo curriculum ed è arrivata.
Per arrivare al fenomeno di CR7, ci sono altrettanti fenomeni che fanno girare la palla con una scioglievolezza che nemmeno il cioccolatino più famoso ha. Possesso palla rapido, con sfera che tra un giocatore e l'altro viaggia ad una velocità incredibile e con una precisione pazzesca; basta prendere come esempio il 100% di passaggi riusciti di un certo Isco. Avere in squadra un centrocampo con Kroos, Modric, Casemiro non è da poco. Per non parlare della bravura di Zidane di lanciare giocatori come Vasquez o Asensio lasciando in panchina un campione come Bale.

Al Nou Camp di Barcelona, oltre al Campionissimo Lionel Messi, ci sono giocatori straordinari come Iniesta e Rakitic che fanno viaggiare i propri compagni di squadra a loro piacimento o a Ter Stegen a sbarrare tutto. Escono con il pallone tra i piedi a partire dalla difesa, come stessero giocando contro una squadra di quarta categoria.

Le nostre squadre hanno avuto due modi diversi di approcciare le gare. La Juventus il possesso l'ha avuto, ma con fraseggio meno veloce rispetto agli avversari, dando loro la possibilità di sistemarsi chiudendo ogni varco ed ogni tentativo di passaggio filtrante. La Roma ha giocato molto bene in fase di impostazione, ha pressato alto i catalani per una buona fetta di gara, ha creato occasioni per segnare più di una rete, ma non è stata lucida sottoporta.

Al Fattore C inteso come Campioni, ci si aggiunge la C come lato posteriore dell'essere umano. Due reti su tre dei madridisti, sono nati da due disattenzioni difensive dei senatori della retroguardia capitanata da Gigi Buffon: Barzagli e Chiellini. Ci sono state le occasioni di Higuain, Cuadrado, Chiellini di testa o la punizione di Dybala deviata di pochissimo in angolo, ad accentuare questo pizzico di fortuna che non guasta.

Tre reti su quattro dei blaugrana, sono nate dall'errore di Pellegrini in fase di uscita con sfortunata autorete di De Rossi nell'anticipare La Pulce; la carambolesca autorete di Manolas e da un mancato rinvio di Gonalons che ha servito sul piatto d'argento la palla del 4-1 al pistolero Suarez. I giallorossi hanno creato occasioni, la più clamorosa è il colpo di testa di Perotti.

A tutto quanto elencato ci mettiamo la C di Complotto che non guasta. A Torino c'è stata un mani volontario di Casemiro (punizione dal limite o rigore), l'espulsione di Dybala un po' avventata e qualche fallo madridista non fischiato. Nella capitale catalana mancano un rigore solare non fischiato a Dzeko sul risultato di parità e un altrettanto penalty non visto su Pellegrini sul risultato di 1-0. Diciamo che l'Uefa tutela queste due squadre. 
Pensate alla doppia sfida tra Bayern e Real Madrid nella passata edizione di Champions League, o al mancato rigore di Pogba quando la gara era sull'1-1 nella finale di Berlino contro il Barcelona e sommatele agli episodi di questa due giorni.  E' solo casualità?

Concludo dicendo "mai dire mai, nel calcio tutto è possibile". E chissà che la ruota non giri a favore delle nostre società e ci sia un miracolo calcistico.