Torno a parlare di Nazionale (se non l'avete fatto, andate a guardare l'articolo precedente).
Ieri, a Tiki Taka, Gigi Buffon ha confermato che sarà nella lista dei convocati di Gigi Di Biagio per le due amichevoli di marzo degli azzurri. Gigi ha commentato questa scelta come un voler accompagnare i nuovi protagonisti del nuovo ciclo verso l'inizio del quadriennio che comprende Euro 2020, Mondiali 2024 e National League.
Tutto questo è logico, ma è stato trascurato un dettaglio non piccolo. Se Buffon continuerà, quale sarà il ruolo di Donnarumma (il predestinato)? Di Biagio si è posto questo dilemma? 

Partiamo dal principio che la fine della carriera azzurra di Buffon deve avere una conclusione migliore delle lacrime post Svezia, ma tardare il passaggio di consegna "dei pali" è un pericolo che potrebbe avere delle conseguenze. Donnarumma dovrebbe iniziare a prendere confidenza con il peso che porta il ruolo di numero 1 e quale migliore occasione se non i due test? Sembra difficile che Gigi (Buffon) arrivi alla rassegna in Qatar dato che, anche nella Juventus sta lasciando sempre più spazio a Szczesny. Le prestazioni non sono più quelle di un tempo e nel confronto in Champions contro il Tottenham sono emersi i primi segni della "vecchiaia". Dall'altro canto, Donnarumma è in forma smagliante. Il Milan non subisce reti da circa un mese ed il giovane sta prendendo, con Gattuso mentore, sempre più consapevolezza delle proprie potenzialità. 

Altro tempo a guardare la partite dalla panchina significherebbe una bocciatura ingiusta che l'Italia non può e non deve permettersi. In questo caso bisognerebbe prendere esempio da Spagna e Brasile che hanno lanciato De Gea e Alisson in età giovanile, prendendosi i rischi del caso, e il tempo gli sta dando ragione.

Ripartire da zero? Se si guarda il passato è impossibile.