Si è parlato a lungo di Morata (finito a Londra) e Belotti (in viaggio verso la vicina e ridente Montecarlo). Si è anche parlato a lungo di Aubameyang (per ora ancora in forza alla flotta anseatica di Dortmund). Se ne è parlato così tanto che gli interisti mi facevano i complimenti per l'attacco atomico che il Milan avrebbe schierato.

In realtà il vero obiettivo, tenacemente perseguito, era il croato Kalinic. La Fiorentina ha opposto una tenace e dignitosa resistenza, sperando che si facesse avanti qualche acquirente disposto a scucire 30 milioni cash. E tuttavia, quando si è accorta che a Kalinic era interessato seriamente solo il Milan, si è accontentata di un po' di milioni di "caparra" con la promessa di averne un altro buon pacchetto l'anno prossimo.

Ho scritto sopra che Kalinic era il vero obiettivo rossonero e la cosa è stata, secondo il mio personale parere, evidente per tutto il mercato estivo. Solo chi aveva le fette di salame sugli occhi ha sostenuto il contrario.

Non è atomico questo giocatore e tuttavia mi piace. Economicamente sostenibile come ingaggio, abbordabile come cartellino, il croato è anche un buonissimo centravanti e non è decrepito. Non so se sia un pallino di Montella o di Mirabelli, se non di entrambi, però è un buon acquisto alla portata di una società che sta cercando di rifare una squadra costruita per anni con giocatori bravi, ma acquistati a caso.

Forse il Milan non si fermerà qui, considerando che Niang può portare un po' di soldi. Ma spero che si fermi, se continuare ad acquistare vuol dire sacrificare Suso, Bonaventura e lo stesso promettente Locatelli. 

Io la penso così, chiunque può pensarla diversamente.