Cardiff, 3 giugno 2017. Juventus-Real Madrid 1-4. Iniziamo dalla fine...

La sconfitta, l'ennesima, in finale di Champions ha deluso tutti quanti, ma a ben 25 giorni da quella che doveva essere "la volta buona" aleggia ancora intorno alla Juventus una brutta aria, una negatività senza precedenti. Come se quella brutta sconfitta, perché quello che più ha deluso è il modo in cui si è perso, avesse cancellato tutto il buono fatto fino a quel momento, con la vittoria del sesto scudetto consecutivo, della terza coppa Italia consecutiva e, soprattutto, con un cammino in Champions da grandissima squadra. Eppure, la squadra che prima di Cardiff veniva descritta come fortissima, ha subìto un ridimensionamento mediatico incredibile. Marotta-Paratici-Allegri prima osannati per gli acquisti e le intuizioni tattiche, sono di colpo diventati tre brocchi che non sanno fare il loro mestiere, la zavorra della società.

C'è chi invoca una rivoluzione nella rosa, chi un anno disastroso per "cacciare quel mediocre di Acciughina", chi ancora si lamenta perché non sono già arrivati Douglas Costa, Matuidi, Keita, Bernardeschi, Emre Can, o ogni altro nome accostato/sparato dai giornalai. Ultimo, ma non ultimo, "esperti" di settore che invocano il colpo mediatico per far dimenticare ai tifosi Cardiff, come se fossimo arrivati alla fine del ciclo, come se il bellissimo sogno chiamato Juventus che ci ha visto passare dall'inferno della serie B ai successi di oggi, in soli 10 anni, si fosse improvvisamente dissolto. 

Ecco, su questo punto mi voglio soffermare... perché mai dovremmo voler dimenticare Cardiff? Quella partita ci ha, per l'ennesima volta, mostrato la via da seguire per cercare i ridurre sempre di più il Gap con le grandissime del panorama mondiale. Da quella partita dobbiamo ripartire per migliorare sempre di più, per diventare sempre più forti. Abbiamo avuto conferma della necessità di aumentare la qualità sugli esterni offensivi, di dover investire BENE a centrocampo, di dover ampliare il numero dei titolari (dove vai se hai come sostituti Sturaro, Lemina e Rincon contro Asensio, Bale e Kovacic, con James Rodriguez addirittura in tribuna). La società non è cieca, i dirigenti vedono i giocatori giorno dopo giorno e non solo durante la partita come noi tifosi, per cui quando noi "scopriamo" qualcosa, loro già ci stanno lavorando. È indubbio, infatti, che da subito sia stato preso Schick, che siano state messe in piedi trattative per Douglas Costa, Bernardeschi, Matic e Keita. Ma considerando il costo delle operazioni, le indicazioni tattiche del mister, il rispetto di determinate regole (composizione rosa e numero extracomunitari), le scelte dovranno essere analizzate e ponderate. Se, poi, ci si mette anche Dani Alves con la sua uscita (intesa sia come "sparata" che come cessione) a scombinare i piani, tutto diventa più complicato. Per quest'anno aspettiamoci una campagna acquisti lunga, attenta e complessa, in cui ogni pezzettino del puzzle dovrà combaciare alla perfezione con gli altri.

Ma statene sicuri, come accaduto nel recente passato anche quest'anno arriveremo ai nastri di partenza più forti di prima... perché, citando Nelson Mandela, noi non perdiamo mai, vinciamo o impariamo, sempre e comunque #finoallafine.