Juventus-Napoli è terminata da poco più di 24 ore ed è tempo di analisi più lucide, ma non troppo.
Il cuore e la mente di un tifoso accanito, nel day after, sono costantemente rivolti ad un unico pensiero: non si può perdere una partita di questa importanza nel proprio fortino in maniera così indecorosa. Per una squadra come la Juventus è inammissibile non tirare nemmeno una volta nella porta avversaria nella sfida che avrebbe potuto dare un'impronta decisiva al corso dello scudetto.

La colpa, più dei modesti meriti di un Napoli che non ha giocato in maniera così straordinaria, è dell'allenatore Allegri.
Il mister tre volte campione d'Italia consecutivamente, nel suo quadriennio bianconero, ha  dimostrato di essere l'arma in più della squadra, soprattutto a livello di sostituzioni a partita in corso e di trovate tattiche geniali per dare nuova verve alla squadra. Stavolta, però, ha sbagliato clamorosamente tutto quanto. Come si può far giocare dal 1' un difensore che, fino a ieri, aveva disputato soltanto due partite totali in stagione? Come si può schierare un Dybala titolare, in evidente precarietà fisica e con una vistosa fasciatura alla coscia?
E soprattutto: come si può soltanto immaginare di posizionare un giocatore come Matuidi a fare il Mandzukic della situazione, lasciando in panchina il croato che ultimamente aveva dato grossi segnali di ripresa? Formazione a parte, Allegri non ha preparato bene il big match dal punto di vista mentale.
La Juventus vista ieri sera è troppo brutta per essere vera. Nessun giocatore ha dato l'impressione di voler lottare, di voler vincere, adattandosi in toto al canovaccio impresso loro dal mister: giochiamo per non prenderle e per conservare il vantaggio, poi si vedrà. Un tipo di mentalità che va bene per una provinciale, non per la Vecchia Signora.
Dopo il pareggio contro il Crotone serviva una scossa e la squadra non l'ha avuta. Strano, perchè una partita del calibro di Juventus-Napoli si sarebbe dovuta preparare da sola dal punto di vista emotivo. E invece... il nulla, sotto tutti i punti di vista. Zero idee, zero gioco, zero occasioni. Purtroppo non è la prima volta che accade, perchè, per restare alla storia recente, i bianconeri anche contro il Milan non avrebbero meritato di vincere, salvo poi trionfare grazie alle giocate dei singoli campioni.
Quel che è peggio è che i bianconeri non sono riusciti a sfruttare altre due sfide sulla carta molto agevoli, come quelle contro Spal e Crotone, per accumulare punti importanti ed arrivare alle ultime cinque del campionato, che comprendono, oltre la sfida col Napoli, le trasferte contro Inter e Roma, senza ansie.
Allo stato attuale, anche il destino della finale di Coppa Italia resta avvolto nel mistero. C'è la netta sensazione che la Juventus abbia smarrito la retta via e buttato all'aria in modo incredibile un campionato che poteva avere in pugno. La cocente eliminazione subita dal Real Madrid all'ultimo minuto può aver lasciato qualche scoria mentale, sopratutto per tutto quello che ne è seguito dopo, dalle parole di Buffon alla polemica social di Benatia.
Ma questo non basta a giustificare cosa sia successo nell'ultima settimana. Forse il glorioso ciclo della Juventus di Allegri è terminato: è giunto il momento di un nuovo progetto?