Un tempo i numeri associati ad una maglia erano espressione di un ruolo: una sorta di attribuzione data al calciatore in funzione delle sue caratteristiche e del suo posizionamento in campo.
Succedeva così che al terzino veniva affidato il numero due, allo stopper il cinque, al libero il sei, al mediano il quattro e così procedendo dall’uno all’undici; molti dei ruoli citati oggi non esistono nemmeno più e, con essi, la numerazione “tradizionale” ha ceduto il passo a scelte dei calciatori che, spesso, prediligono legarsi a numeri di maglia espressione di vicende personali o superstizioni, più che del loro ruolo.

A questa progressiva scomparsa c’è però un numero che continua a resistere; un numero che ancora oggi è la cifra distintiva che sancisce che quel calciatore che lo indossa è, nella stragrande maggioranza dei casi, il fuoriclasse della squadra.
Un numero che riesce ad affascinare ancora i più giovani che, magari, sognano di poterlo indossare pure loro nelle rispettive squadre del cuore. Stiamo ovviamente parlando del numero dieci: numero che vuol dire talento e responsabilità, perché chi lo veste ha indosso un peso specifico superiore rispetto alle altre maglie.
Un numero che ha letteralmente soffocato la tracotanza di molti calciatori che avevano deciso di indossarlo senza averne magari i meriti; un numero che, per questo motivo, ha mantenuto totalmente immutata la sua aurea di sacralità.

Non è esente dalla tradizione del dieci la Juventus: inutile stare ad elencare tutti i calciatori che hanno indossato questa maglia, nomi legati indissolubilmente alla storia della Vecchia Signora con cui hanno condiviso gioie e dolori.

Da quasi un anno il numero dieci bianconero è però vacante: Dybala ha deciso di proseguire con la numero ventuno (altra maglia evocativa per i bianconeri) e credo sia molto difficile che la dieci resti vuota ancora per una stagione; molti potranno dire che non c’entra nulla e che sono cose ormai superate, ma io credo che anche questi fattori siano importanti in certe dinamiche della squadra.
In molti, dopo la finale di Cardiff, hanno affermato che alla Juventus, per fare il definitivo salto di qualità, manca ancora qualche giocatore di caratura, un leader in una squadra che, in Italia, ha vinto tutto ciò che si poteva vincere e che, ormai da anni, vuole consolidarsi come realtà d’élite anche in Europa. Un nuovo numero dieci insomma.

Facciamo quindi un piccolo gioco per cercare di capire chi, basandoci anche sulle voci di mercato che quotidianamente occupano il dibattito calcistico estivo, potrebbe essere l’erede designato a rivestire l’onore-onere di una maglia così importante.

SUGGESTIONE ITALIANA:

Le immagini sfuocate di Baggio e, in modo più nitido di Del Piero, sono i primi ricordi di me, piccolo tifoso bianconero che iniziava ad assaporare il mondo del calcio: due grandi numeri dieci che hanno scritto pagine importanti di storia bianconera.
L’occhio di riguardo per la Juventus nei confronti degli italiani apre subito la suggestione di vedere proprio un italiano a rivestire questa maglia. Ma quali sarebbero i nomi?

Quello che sicuramente più stimola la fantasia risponde a Marco Verratti: la Juventus e il talento abruzzese in forza al PSG si strizzano l’occhio da anni; da quel mancato passaggio in bianconero, quando tutto sembrava formalizzato, non c’è stata sessione di mercato che il suo nome non sia circolato in orbita bianconera. Definire complicato il suo approdo a Torino è riduttivo: tutta da verificare innanzitutto la possibilità di un suo trasferimento da una “prigione dorata” come quella parigina, squadra che non ha alcuna necessità di vendere e che ha dimostrato a più riprese di poter ricoprire i suoi calciatori d’oro con rinnovi opulenti.
Secondo fattore, non trascurabile, è la foltissima concorrenza che, in caso di apertura alla cessione, si creerebbe per accaparrarselo, con quasi tutti i top club che inizierebbero a proporre offerte a club e giocatore di altissimo piano.

Un secondo nome che potrebbe essere preso in considerazione è Federico Bernardeschi: in questo caso verrebbe rivissuto in un certo senso il passaggio di Roberto Baggio dalla Fiorentina alla Juventus. Il calciatore di Carrara sembra possedere quelle caratteristiche tecniche e caratteriali per poter fare grandi cose anche in club blasonati; la sua, tuttavia, sarebbe una scommessa per la Juventus in quanto andranno valutate poi sul campo quelle che sono le sue qualità anche in palcoscenici importanti come la Champions League, tuttavia sarebbe una scommessa affascinante. Come lo era Domenico Berardi: se per Bernardeschi il percorso era simile a quello di Baggio, per Berardi potevamo parlare di una sorta di nuovo Del Piero, sia per caratteristiche tecniche, ma anche per il percorso che avrebbe compiuto da club di provincia al bianconero. Tuttavia il rifiuto della passata stagione è un macigno che ha chiuso ogni possibilità che la Juventus si faccia nuovamente viva con il Sassuolo per lui, nel cui futuro ci sarà l’Inter o forse la Roma che perderà Salah e potrebbe ricreare la coppia Di Francesco-Berardi.

STRANIERI:

Non solo italiani nella corsa alla dieci: la ricerca della Juventus di un attaccante che possa elevare il tasso di qualità del reparto avanzato ha avvicinato al bianconero soprattutto i nomi di Douglas Costa e Di Maria. Entrambi sarebbero candidati autorevoli nel rivestire quella maglia, possedendo la qualità e l’esperienza giusta a livello internazionale. Dovessi dare una preferenza assolutamente personale farei il nome di Di Maria, calciatore sopraffino che, sotto la guida di Allegri, avrebbe modo di poter sprigionare tutta la sua innata qualità in più posizioni del campo, potendo fare anche il centrocampista offensivo.

A fianco di questi aggiungo altri nomi, a mio avviso molto appetibili, di potenziali numeri dieci: Ozil, accostato al bianconero qualche sessione di mercato fa, passando per il suo compagno di squadra Alexis Sanchez. Fino ad arrivare a James Rodriguez, che potrebbe rappresentare una scommessa: l’attuale dieci del Real Madrid vive ormai da separato in casa la sua esperienza tra le Merengues, ma non per questo le sue qualità, ampiamente messe in mostra sotto la guida di Ancelotti, si sono sopite.

SOGNO PROIBITO:

Il mercato estivo è però anche fatto di sogni che molti tifosi coltivano di vedere determinati calciatori vestire i colori per cui si tifa.
Quasi sempre poi questi sogni non si avverano, ma l’immaginazione è sempre più forte della realtà delle cose e quindi si continuerà a pensare possibile anche l’impossibile.

Il mio personale sogno per la dieci bianconera è quindi rappresentato da Andres Iniesta: nessuno più di lui, secondo me, sarebbe il candidato ideale per vestire una maglia pesantissima come la dieci. Qualche voce, tra le tante, di mercato ha parlato di una Juventus alla finestra qualora “Don Andres” decidesse di lasciare il blaugrana.
Tutti sappiamo che è un’operazione di difficilissima fattura, vuoi perché Iniesta potrebbe chiudere la carriera al Barcellona, vuoi perché comunque anche in questo caso la concorrenza non mancherebbe. Inutile dire che la qualità che lo ha reso uno dei migliori rifinitori della sua generazione, permetterebbe alla Juventus di fare un ulteriore salto in Europa e, allo stesso tempo, di far crescere i tanti giovani che abbiamo in rosa alle spalle di un autentico tenore. Sognare non costa nulla!

E voi chi vorreste che indossasse la maglia numero dieci della Juventus?