Ci ha messo un po' di tempo, ammettiamolo, ad entrare nel meccanismo di una macchina quasi perfetta come quella bianconera, ma ora Costa deve essere il punto di partenza della nuova Juve che verrà. 

Non ci sono dubbi sul suo valore e sulla sua capacità di spaccare le partite con giocate e scatti improvvisi degni di un campione. Lui Bernardeschi, Dybala e Bentacur devono rappresentare il futuro di una Juve che non vuole mollare il sogno Champions nonostante le delusioni che ogni anno sembrano minare un ambiente compatto unito nel raggiungimento degli obiettivi.

Allegri, a meno di clamorose sorprese, sarà ancora alla guida dell'armata bianconera e anche questo è un segnale di continuità, un segnale che l'obiettivo Champions è ancora vivo più che mai e che prima o poi sarà raggiunto. 

Ovviamente Marotta e Paratici dovranno metterci del suo, senza rivoluzioni o spese pazze ma con innesti mirati in quei posti dello scacchiere che ancora non sono all'altezza. Il primo deve essere il terzino destro, Lich ormai ha dato tutto e De Sciglio non sembra dare garanzie fisiche, a centrocampo uno di spessore deve essere aggiunto e in difesa gli arrivi di Caldara e Spinazzola devono essere valutati se già pronti, perché conoscendo bene Allegri ci vorrà tempo per renderli pronti e affidabili. 

La squadra c'è, la panchina pure, basta puntellare i nervi scoperti ma per partire bene ripartiamo dai nostri giovani campioni e non cerchiamo di fare cassa con loro.

Un bel Costa to Costa per la gloria.