La rinascita juventina del periodo post-calciopoli è merito della società che ha fatto della "programmazione" il fulcro centrale della questione.

Un motivatissimo Antonio Conte, dopo vari successi su panchine minori, era finalmente pronto per il grande salto! Una decisione presa insieme alla Juventus, che ha creduto in lui sin dal primo giorno e lo ha reso idolo bianconero per sempre. Quella era una rifondazione che partiva da zero, o quasi. Dopo due settimi posti consecutivi e vari allenatori che non riuscivano a riportare in alto il nome della Juventus, Conte, grazie al fatto di essere un ottimo motivatore, risulta fondamentale per la crescita della nuova-Juve. Il primo anno, il campionato lo ha vinto da imbattuto, complici anche gli scivoloni milanisti (principale avversaria per quel titolo). Ma il Milan c'è sempre stato,  mandando addirittura la Juve sotto di sette punti in classifica. Proprio quando lo scaramantico Conte (la parola scudetto per lui era impronunciabile) si accorge che la sua squadra può farcela data l'enorme solidità, mette in atto le sue doti da psicologo-motivatore; parlava cosi: "vogliono vincere lo scudetto? Devono sputare sangue". Beh, quel sangue il Milan di Allegri lo ha sputato, grazie all'enorme lavoro del tecnico salentino e della sua squadra appena rifondata.

Pirlo il "Maestro". Andrea il bresciano, calciatore eccellente pluri-vincente del Milan, non si sente più amato e si convince che "sposare" la vecchia signora può essere un'altra "vittoria" per la sua carriera. La Juventus di quell'anno non gioca più al comunale di Torino: un impianto tutto nuovo, fatto a sua immagine e somiglianza ospiterà le gare casalinghe. Un gioiello in perfetto stile inglese, all'avanguardia. Da quando ha aperto i battenti il titolo nazionale a Maggio è sempre stato appeso li.

Passano appunto le stagioni, la Juventus vince e convince, Pirlo forma con Marchisio e Vidal un trio mostruoso, tanto da essere considerato tra i migliori d'Europa. Un talentino di nome Pogba, proveniente a costo zero da Manchester (sponda United), con le sue giocate strabilianti riesce a guadagnarsi il posto da titolare, relegando un giocatore come Marchisio in panchina. 

Conte si dimette. All'alba della sua quarta stagione, durante il ritiro di preparazione estivo, Antonio Conte decide di cambiare aria, poiché sentiva che il "fuoco sacro" si stava spegnendo. Tra polemiche e malumori nell'ambiente tifoso bianconero viene ingaggiato un Max Allegri poco acclamato. Ma a suon di vittorie riesce a fare dimenticare in parte il condottiero leccese che inizia a guidare la Nazionale di calcio italiana. Conquista due finali di Champions League e tre scudetti meritati grazie alla manifesta superiorità della sua squadra.
La Juventus, dopo l'addio di Pirlo è stata senza un vero e proprio "regista" per una stagione. Solo l'ingaggio di Miralem Pjanic ha consentito a Max Allegri, di poter nuovamente inserire in squadra un uomo con quelle caratteristiche. Le assenze del bosniaco, infatti, si sono fatte sentire; sono già due gli stop stagionali, durante i quali tutta la squadra ha accusato in maniera per nulla indolore la sua assenza.

Quindi da Pirlo a Pjanic, il passaggio di consegne c'è già stato. Sarà la legge della P e a questo punto posso affermare convinto che oltre alla lettere del cognome hanno in comune anche altro, anzi molto altro...