Il mercato della Juventus sta per entrare nel vivo: dopo settimane di sondaggi esplorativi per definire i possibili obiettivi, ora è tempo di passare ai fatti; dopo la partenza di Neto al Valencia, è arrivato il primo colpo ufficiale in entrata con Douglas Costa. L’obiettivo dichiarato era di confermare nella sua pressoché totalità la rosa della precedente stagione, inserendo qualche innesto che potesse rendere il 4231 sostenibile; l’acquisto del funambolico esterno offensivo verdeoro va in questa direzione ma la Vecchia Signora non si vuole certo fermare qui, con nuovi obiettivi da chiudere, magari a stretto giro di posta di modo da consegnare a Max Allegri il prima possibile una squadra completa per preparare la stagione che verrà.

A fianco del mercato “ordinario”, fatto di cessioni inevitabili e innesti migliorativi, c’è però un altro mercato parallelo che sta portando avanti la Juventus: quello legato ai giovani, da sempre un punto fermo nelle politiche di mercato di Fabio Paratici. Dopo l’arrivo di Bentancur e Orsolini (entrambi classe ’97) e il probabile acquisto della promessa Portanova, che verrà aggregato alla primavera, si stanno valutando altri investimenti per il futuro: il nome che più stuzzica le fantasie della dirigenza bianconera risponde a Nicolò Barella, forte e duttile centrocampista offensivo con una stagione alle spalle in cui ha inanellato diverse apparizioni nel Cagliari. Paratici vorrebbe strappare un’opzione su questo giocatore, osservato anche da altri club, ma il Cagliari sembrerebbe orientato a tenersi libero da ogni vincolo per veder presumibilmente crescere ulteriormente il valore del ragazzo nella stagione entrante.

Ma è sul capitolo cessioni dei giovani che vorrei manifestare qualche piccola perplessità: se da un lato la cessione di Ganz ad esempio, rappresenta una plusvalenza su un calciatore che difficilmente avrebbe trovato spazio, anche in prospettiva, in bianconero, ci sono altri possibili movimenti in uscita che mi lasciano perplesso.

Uno su tutti, un’operazione con il Cagliari che vedrebbe partire a titolo definitivo il promettente difensore bianconero Filippo Romagna in cambio di un conguaglio economico più il cartellino di Dario Del Fabbro, difensore in forza al sodalizio sardo e reduce da annate in prestito in club di serie b. Ammetto di non conoscere così bene Del Fabbro da poter dare un giudizio si di lui ma, al contrario, posso dire che la cessione a titolo definitivo (con o senza ricompra) di Romagna equivarrebbe ad un errore, ad un bell’autogol da evitare. 

Romagna rappresenta con buonissime probabilità uno dei migliori difensori italiani: l’avevo seguito sporadicamente con la primavera e nuovamente, con più attenzione, durante la seconda parte della passata stagione in cui, sotto la sapiente guida di Mister Cagni, guidò con autorevolezza la difesa a tre del Brescia verso una salvezza insperata. Un calciatore giovane ma che gioca già da veterano, avvicinabile a Bonucci per la qualità nell’impostazione di palla: tecnico e corretto, capace di giocare sempre a testa alta; in altre parole, uno su cui investire e sul quale tenere ben salde le mani.

Altro nome da tenere in considerazione è quello di Francesco Cassata: centrocampista duttile che già si è messo in mostra durante il prestito ad Ascoli nella passata stagione; ragazzo dai numeri importanti, tanto da aver attirato le attenzioni del Liverpool di Klopp che durante la sessione invernale aveva avviato dei sondaggi per cercare di accaparrarselo. Ora sembra che il ragazzo sia diretto verso Sassuolo, a titolo definitivo, in un’operazione simile a quella Pellegrini con la Roma, nell’ambito della quale la Juventus si riserverà la possibilità di riacquistare il cartellino del giocatore.

Scelte, quelle di mettere sul mercato alcuni giovani di assoluta qualità, che personalmente non ho capito: forse bisognerebbe iniziare a guardare ai (tanti) giovani che già abbiamo in casa piuttosto che continuare ad investire cifre anche considerevoli per ragazzi a cui poi non viene data nemmeno l’opportunità di misurarsi con la prima squadra (vedi Orsolini, ceduto in prestito biennale all’Atalanta senza nemmeno avergli dato la possibilità di giocarsi la tournée americana); la Juventus non porta alle luci della ribalta un suo giovane dai tempi di Marchisio, ora sembra che finalmente anche dalla nostra primavera stiano uscendo calciatori di rilievo e credo che sarebbe da sciocchi lasciarseli scappare per poi andare a spendere soldi su altri giovani non nostri che poi tra l’altro magari si rivelano inferiori.