Mia adorata Juve, perché non vuoi diventare davvero grande? Perché non vuoi salire quest'ultimo gradino?

Queste domande mi vengono spontanee da qualche anno a questa parte. Il perché è ovvio: da 6 anni si domina in Italia, in 3 anni 2 finali di Champions League (perse) e ogni anno top che vanno e top che vengono.
Le squadre ambiziose che puntano in alto, che poi quell'alto significa Champions League, non cedono i loro big, rafforzando magari qualche concorrente in Europa o regalando giocatori a cui recidono consensualmente il contratto: causa eccesso di "signorilità".
L'Atletico Madrid, per non nominare una delle big assolute, ha ceduto in questi anni qualche pezzo da novanta? Il Manchester City? La risposta è ovviamente no!

Ma qua alla Juve è diverso, tutto diverso... in questo siamo unici al mondo: l'unica delle big europee che ogni anno perde un paio di pezzi e poi arranca per sostituirli degnamente. Eppure l'algoritmo è di una semplicità disarmante: sulla base della stagione appena conclusa si cerca il reparto o il ruolo che ha reso peggio e si innestano giocatori di livello. Se vuoi la Champions League l'innesto deve essere un campione. Tutto qua. Ora la parte difficile è trovare un campione che faccia fare il salto di qualità, ma se oltre a dover cercare quel campione te ne servono altri per sostituire i campioni partenti, allora il lavoro diventa più difficile.

Prendete la squadra finalista contro il Barcellona, quella stessa squadra due anni dopo con Alex Sandro a sinistra e Dani Alves a destra, un Pjanic in più a centrocampo vicino a Pogba e un centravanti come Higuain.
Pensiamoci un istante: 3-5-2 con Buffon, Alex Sandro, Bonucci, Chiellini, Barzagli, Dani Alves, Vidal, Pjanic, Pogba, Dybala e Higuain, avrebbe perso contro il Real quest'anno? E' solo un esempio per rendere l'idea.
Invece ogni anno si perde qualche pezzo e non proprio nomi semplici da sostituire: Vidal, Pogba, Pirlo, Morata, Tevez.

La Juve negli ultimi anni ha fatto un super lavoro con il fatturato, ma onestamente i frutti non si vedono: in Italia si domina anche perché al momento la concorrenza è quella che è, il solco è evidente, merito della società che ha creato il solco ed in campionato la Juve fa il bello ed il brutto a suo piacimento da anni, continuando ad essere prima a fine anno, ma la "Laurea"? Quando seremo i più forti d'Europa?

Marotta fa uno dei lavori più difficili di tutti, mette la faccia per e sul calciomercato bianconero, ma ricordo che amministra soldi non suoi ed ha delle direttive che provengono dall'alto, ovviamente non può giustificarsi dicendo "non faccio mercato perché non me lo fanno fare". Però è anche vero che ha un collaboratore del calibro di Paratici, che tutti farebbero carte false per averlo.

Credo che il problema di fondo sia caratteriale!

E' vero che non è proficuo tenere un giocatore controvoglia, ma è anche vero che è legato da un contratto che lo obbliga a corrispondere con prestazioni, che non servono necessariamente metodi alla Lotito qualora punti i piedi per andar via, che serve un sostituto all'altezza prima di cederlo ecc...
In tutte le squadre per un motivo o per l'altro ci sono giocatori che vorrebbero andar via o per guadagnare di più o per giocare di più: perfino nel Barcellona, nel Real Madrid e nel Bayern, eppure queste squadre vendono chi vogliono e quando vogliono, grossi problemi di spogliatoio non ne hanno e soprattutto si spartiscono le Champions League da anni.
Probabilmente la Juve non ha la forza e l'appeal caratteriale per imporsi con suoi tesserati, nascondendosi dietro un laconico "non tratteniamo chi non vuol rimanere".

Ed ora ecco perchè mi fido e non mi fido di Marotta!!!
Perchè non mi fido:
Non mi fido perché ho visto rescindere contratti e quindi regalare giocatori che una squadra normale avrebbe venduto e il tutto per riconoscenza e signorilità: Llorente, Tevez, Pirlo su tutti ed ora Dani Alves, in periodi di cambiamenti potrebbero aggiungere anche la parola "onlus" dopo Juventus.
Non mi fido perché è chiara l'attuale forza economica della squadra ostentata con il pagamento di due clausole come quella di Higuain e Pjanic, per fare due esempi, eppure alla richiesta di un trequartista e dopo aver inseguito, ad esempio, Draxler per tutta l'estate, ecco approdare in bianconero Hernanes.
Non mi fido perché non si è voluto trattenere controvoglia Pogba, ma in un mese e mezzo non si è trovato un sostituto, anzi, il sostituto c'era: Witsel, anche se non all'altezza, ma è saltato tutto e si son fatti fregare ingenuamente (non ci si può ridurre all'ultimo giorno per prendere giocatori importanti).
Non mi fido perché Marotta porta le trattative troppo per le lunghe tergiversando credendo di avere il potere di contrattare più forte della controparte, gioca sempre al ribasso e alla lunga la corda si spezza: il caso Verratti ne è testimone, ma anche Higuain prima di approdare al Napoli, Van Pierse e soci. Si finisce sempre per ripiegare sul piano C o D, molte volte salta anche il piano B per gli stessi motivi.
Non mi fido per la disarmante incapacità a trattenere i campioni.
Quest'anno non mi fido perché da quel che si legge le scelte tecniche mi sembrano non apportare migliorie, tutt'altro: Spinazzola al posto di Alex Sandro? De Sciglio o Darmian per Dani Alves? N'Zonzi o Matuidi per "migliorare" il centrocampo?

Ed ora... perché mi fido:
Mi fido perché Marotta ha portato giocatori che mai avrei pensato potessero un giorno indossare la maglia bianconera e che hanno contribuito da protagonisti alle vittorio juventine: Tevez, Pirlo, Dani Alves, Higuain.
Mi fido perché alla fine la squadra è sempre forte e competitiva su ogni fronte e fa sognare migliaia di tifosi bianconeri da sei anni, ogni anno.
Mi fido perché grazie ai suoi collaboratori hanno costruito autentici campioni del calibro di Vidal, Pogba, Morata, giocatori arrivati come "buoni giocatori" ed usciti, ahimè, come campioni.
Mi fido perché ha preso i migliori giovani prospetti italiani in circolazione.
Mi fido perché gli hanno dato una "nobile decaduta" ed ha contribuito a farla tornare agli antichi fasti.

Quest'anno mi fido perché siamo ancora a giugno. Molto deve essere ancora detto e fatto e ogni anno alla fine due o tre campioni sono sempre arrivati, sperando però di non vederne partire altri.