Era l’estate 2012 quando la Juventus, su espressa richiesta dell’allora mister Conte, concluse dall’Udinese un doppio colpo di mercato: per un totale di circa trentadue milioni di euro, i bianconeri si assicurarono le prestazioni sportive di Kwadwo Asamoah e Mauricio Isla. Quest’ultimo non riuscì a confermare a Torino quanto fatto di buono nel sodalizio friulano, mentre Asamoah divenne ben presto uno dei titolari inamovibili di quella Juventus di Conte tutta corsa, grinta e gioco offensivo; esterno sinistro nel 3-5-2, ruolo già sperimentato a Udine, si distinse, dopo un normale periodo di adattamento, per le sue doti atletiche, fisiche unite ad una grandissima tecnica individuale, merce rara in un ruolo come il suo.

Anche dopo la partenza di Conte e l’arrivo di Allegri, che nutre per Asamoah una stima immensa sin dai tempi in cui lo voleva portare al Milan, non cambiarono il suo ruolo in squadra: anzi, fu proprio il nuovo allenatore che iniziò a provarlo anche da interno di centrocampo, ruolo anch’esso già sperimentato in passato dal calciatore ghanese.
Purtroppo a questo punto un brutto infortunio al ginocchio ha portato ad una fase di stallo dell’esperienza in bianconero di Asamoah: infatti il calciatore non riuscirà a trovare la continuità per ben due anni, complice continue noie e complicazioni sul ginocchio; nel mentre il posto di titolare, prima occupato da Asamoah, fu preso prima da Evra e poi da Alex Sandro.

Tuttavia, tra una ricaduta e l’altra, Allegri ha sempre dimostrato di accordare al calciatore una grandissima fiducia, ritenendolo, nonostante gli acciacchi, un elemento affidabile e tecnicamente da grande squadra, quasi un titolare. Da un anno a questa parte, invece, il calciatore ha finalmente ritrovato anche quella continuità, archiviando definitivamente i problemi al ginocchio anche in virtù di un posizionamento in pianta stabile nella posizione di terzino sinistro che sottopone il ginocchio a sollecitazioni inferiori rispetto ai movimenti che deve compiere una mezzala.

Addirittura in questa stagione, quando Alex Sandro “batteva la fiacca” è stato lui ad assumere il ruolo di titolare in quella posizione, sfornando sempre prestazioni di grande attenzione e qualità; il buon ingresso in campo nella partita di mercoledì non è che la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che la Juventus ha ancora tra le mani un calciatore vero e tutt’altro che in parabola discendente. Ben presto se n’è reso conto anche Kwadwo che ha abbandonato l’idea estiva di andare a svernare in Turchia e punta ancora al grande calcio: ma dove? Il suo contratto alla Juventus scade a giugno ed è un mistero circa le intenzioni della società che conta peraltro di riportare a Torino, nella posizione di terzino sinistro, anche Spinazzola. Un rinnovo che tarda ad arrivare e che ha iniziato, nelle ultime settimane, ad alimentare le voci circa l’interessamento di alcune squadra (anche italiane) per tesserarlo a parametro zero a partire dal prossimo giugno.

Il mio pensiero a riguardo è che Asamoah debba essere confermato anche per la prossima stagione: troppo importanti le sue qualità per poterne far a meno; anche Allegri ha nuovamente ribadito, nelle dichiarazioni post partita, tutta la stima e la fiducia che nutre nei confronti di un calciatore che, oggi possiamo dirlo, è nuovamente quello di un tempo.

Un matrimonio che deve continuare, dicevamo, quello tra Asamoah e la Juventus: lo deve un po’ lui alla società, che lo ha sempre tutelato durante il periodo degli infortuni e gli ha dato tutto il tempo per riprendersi e lo deve anche la società a Kwadwo, che ha sempre messo la Juve in pole position, arrivando addirittura ad accantonare una convocazione per la coppa d’Africa con la nazionale ghanese la passata stagione.