Una vittoria era quello che serviva alla Juventus per riprendersi dalla batosta maturata martedì al Camp Nou contro il Barcellona. L’anticipo di mezzogiorno a Reggio Emilia contro il Sassuolo vale per i bianconeri la quarta vittoria in campionato e il primato in coabitazione con Napoli e Inter; da un campo spesso poco benevolo per i bianconeri e per Allegri, arriva un 3-1 inflitto ai padroni di casa, guidati da mister Bucchi.

La prestazione è stata complessivamente positiva, con Dybala vero e proprio mattatore della partita: il numero 10 ha dato al talento argentino ulteriori stimoli che si sono convertiti in giocate e gol a raffica (siamo già a quota otto), nella speranza che quanto prima possa risultare determinante anche sul palcoscenico europeo.

Tra le note più liete, mi sento di annoverare Matuidi: il centrocampista francese è senza dubbio, tra i nuovi, quello che con più rapidità si è ambientato al gioco della Juventus e al calcio italiano; instancabile corridore della mediana, dotato di qualità fisiche e atletiche al di sopra della norma, fa da continuo collante tra i reparti, dispensando tackle e proponendosi spesso in area. Della sua presenza, ne sta traendo giovamento anche Pjanic: lasciato maggiormente libero di giocare palla, il centrocampista bosniaco sembra finalmente essersi realizzato in quel ruolo di regista disegnatogli da Allegri sin dalla passata stagione; penso quindi che, al rientro di Marchisio e Khedira, quella del centrocampo a tre potrà essere un’importantissima alternativa a disposizione del mister.

Le note stonate della giornata odierna sono senza dubbio gli svariati spezzoni di partita in cui si è subito l’avversario e una fase difensiva ancora claudicante, con un gol subito evitabile e almeno altre due occasioni in cui il Sassuolo avrebbe potuto segnare; buon per noi che non è successo ma, sotto questo punto di vista, bisognerà senza dubbio lavorare per ritrovare il dna difensivo al momento smarrito.

Discorso a parte per Higuain: dopo la prestazione indecorosa di Barcellona, ecco un’altra prestazione decisamente sottotono per il Pipita, apparso anche in una condizione fisica e atletica decisamente non da professionista del suo calibro. Come ho già scritto, da lui è lecito aspettarsi molto di più di ciò che ha offerto in questo inizio di stagione, che gli sta tra l’altro costando l’allontanamento dalla nazionale argentina. Essere in questo momento nella forma migliore sarebbe preoccupante per il resto della stagione, tuttavia credo sia giunto il tempo anche per lui di mettersi allo stesso livello fisico dei suoi compagni di squadra, altrimenti anche per un campione del suo calibro diventa difficile essere decisivo.

Nel complesso, tuttavia, possiamo parlare di un inizio di stagione in linea con le aspettative: la sconfitta maturata a Barcellona non ha intaccato il passaggio del turno e anzi, se ben interpretata, potrebbe risultare importante per il prosieguo della competizione su cosa non fare quando si affrontano squadre di questo livello.

Sull’inizio di campionato di Dybala, come già accennato, c’è poco da dire se non che la maglia numero dieci ha accresciuto ulteriormente il suo già grandissimo valore, dandogli ulteriore consapevolezza nei suoi mezzi. Le sue giocate sono risultate determinanti per l’ottenimento delle vittorie sin qui conquistate, a testimonianza che, nel calcio di alto livello, a fare la differenza sono le individualità  Questo però non deve portarci ad essere dipendenti dalla Joya, risultata spesso determinante in questo avvio di stagione.

Il mio timore è che la quasi infallibilità di questo inizio di stagione dell’argentino, possa portare il resto della squadra a pensare che Dybala possa sempre risultare determinante, andando a forzare la giocata nei suoi confronti. Dybala è sempre di più uno dei leader tecnici della squadra ma la sua presenza non deve diventare fondamentale o decisiva per il conseguimento o meno di una vittoria.

Dybala deve e dovrà essere uno degli elementi d’élite di una rosa di campioni che ambisce sempre a vincere, in tutte le competizioni a cui partecipa; se capiterà, come capiterà per forza, che non sarà in serata, spetterà ad altri colmare il suo vuoto; e, visto il tasso qualitativo della rosa, ho pochi dubbi che ciò accadrà. Basterà lavorare sempre di squadra.