La giornata di campionato odierna è stata praticamente perfetta per la Juventus, che ha approfittato del passo falso dell'Inter per scavalcarla e ha mantenuto il punticino di distacco dal Napoli, ritornato alla vittoria nell'anticipo delle 18 in casa del Torino.

Oltre ai risultati degli altri campi, la Juventus dal canto suo ha sfoderato una prestazione da 10 e lode: l'avversario di certo non era impossibile, ma innanzitutto si giocava su un campo da sempre ostico per i bianconeri e poi ciò che è saltato all'occhio è la ritrovata condizione della squadra di Allegri, straripante in alcuni uomini (Matuidi e Benatia) e in grande crescita in altri (Alex Sandro su tutti).

Se non ci fosse stato un risultato così netto, rotondo sarebbe sicuramente stato molto discusso l'ennesimo episodio dubbio che ha penalizzato i bianconeri, nonostante il VAR tanto voluto per rendere il campionato 'regolare'.

Al minuto 9, arriva un cross nell'area del Bologna, Mandzukic stacca di testa contrastato da Mbaye, il quale salta in modo scomposto e con le braccia molto larghe e colpisce il pallone con un braccio. Il silent check c'è stato, dal labiale dell'arbitro si legge 'l'ha presa con la testa' nonostante i replay mostrino che non è affatto così.

Fare polemica al termine di una partita dominata e stravinta non ha senso, è vero. Ma l'impressione è che più che garantire la regolarità del campionato, il VAR sia stato messo lì per garantirne l'equilibrio. Non è il primo episodio dubbio nel quale si decide 'contro' i bianconeri (uno a caso, il rigore assegnato a Galabinov viziato da netto fuorigioco), così come più volte nelle partite delle dirette concorrenti allo scudetto il VAR pareva esser spento.

Questo non vuol dire assolutamente esser contro la tecnologia: il VAR è un supporto utilissimo per gli arbitri e gli assistenti. Però se si crede che con un uso del genere si possa garantire la regolarità del campionato, ci sarà da abituarsi ad un nuovo concetto di regolarità...