Eh si, il titolo la dice tutta. Abbiamo fatto una figura migliore a Berlino, contro il Barcellona delle meraviglie, che nella gara contro il Real Madrid.
Pare un'assurdità ma, a mio parere, la squadra che affrontò i catalani due anni fa rischiò seriamente di alzare la "Maledetta" più della Juventus di sabato scorso.
Ma se le cose stanno così, ovvero, se una squadra ipoteticamente molto più forte rispetto a quella di Tevez e Pirlo ha perso così malamente la recente finale di Champions, qualche domanda bisogna porsela.

Vogliamo prendercela col fato? C'è sempre un elemento stocastico che caratterizza le finali di un torneo. Gli episodi spesso fanno da padroni. Purtroppo quando a giocarcela siamo noi, ancor più frequentemente, quasi mai girano a nostro favore. Una deviazione, l'espulsione del migliore giocatore del momento, un rigore non dato e la Coppa è persa senza appello.
Tuttavia a Cardiff le motivazioni tecniche e tattiche hanno sopravanzato di molto l'alea insita in ogni gara unica. Dare la colpa unicamente alla dea bendata sarebbe riduttivo e non da Juve.
Sabato scorso ha vinto la squadra migliore sotto ogni punto di vista.
Ha vinto Zidane. Ci ha fatto correre alla rinfusa per tutto il primo tempo, difendendo molto basso davanti la propria area, anche con due linee, e sfruttando la sua arma migliore per infilarci senza pietà. Nel secondo tempo, poi, ci ha semplicemente dominati.
Hanno vinto i campioni veri, rispetto a quelli presunti, passati o ancora in nuce, presenti nella nostra squadra.
La prestazione di Dybala e Higuain è stata semplicemente indecente. Ma se il ragazzino ha l'attenuante dell'età (anche se i grandi a cui viene accostato, alla sua età erano già determinanti), Mr. 90 pipite, proprio no! Quest'ultimo ha sbagliato troppe partite decisive nella sua carriera, soprattutto in campo internazionale. Forse sarebbe il caso di rifletterci un po' su.

Ha vinto la freddezza psicologica di chi è abituato a giocarsi le finali di Champions come noi siamo abituati a vincere contro il calcio minore italiano, milanese e napo/romano, da anni. La condizione psichica di chi scende in campo, nel corso di questi eventi, è fondamentale, e se potessi scegliere, preferirei avere in panchina un motivatore agguerrito invece di un calcolatore e fine stratega.
Ha vinto la panchina. Basti pensare al cambio Bale per Isco da una parte e Lemina al posto di Dybala dall'altra. James Rodriguez e Pepe in tribuna. Che altro dire.

Ha vinto un centrocampo stellare contro un reparto da rifondare. Ritorna inevitabilmente alla mente ciò che gran parte dei commentatori e dei tifosi dissero all'indomani della partenza di Pogba. I nostri credettero, sbagliando, di risolvere le problematiche della mediana con "Guido" Pjanic. Una iattura resa ancor più grave dall'acquisto a gennaio di un inutile portatore d'acqua.
Insomma, come detto, ha vinto la compagine che nel corso del match e in termini assoluti ci è sicuramente superiore.

Però, c'è sempre un però!!
Tutto ciò non giustifica la figura barbina rimediata senza colpo ferire. La Juve di Cardiff è stata una delle peggiori della stagione. La squadra vista contro il Barcellona o quella contro il Monaco non avrebbe fatto una fine così indecorosa. Anche il primo tempo - da tanti apprezzato - a mio avviso è stato giocato con troppi muscoli e poco cervello.
Qualcosa è accaduto. Di errori ne sono stati commessi. Qualcuno ci dovrebbe spiegare con chiarezza quali.
Gigi ha pronunciato delle parole che si avvicinano molto al mio pensiero: "Pensavamo di fare gara pari, abbiamo sbracato". Già, forse è proprio questo che è successo: nel momento clou della stagione abbiamo perso il nostro tratto distintivo, l’umiltà.

Aggiungo che un altro fattore su cui occorrerebbe riflettere è la gestione poco oculata del finale di campionato. Al di là del plateale tentativo (di cui nessuno parlerà ovviamente) di metterci i bastoni fra le ruote e rimettere in gioco, fino all’ultimo, la rometta (quello che è successo nel derby romano, con la Juve in campo, avrebbe scatenato manifestazioni in strada con tanto di molotov contro Montecitorio), il campionato andava chiuso prima.

Concludendo. Una stagione ottima poteva diventare veramente leggendaria. Una grandissima Juve poteva essere accostata alle grandi squadre del passato. Purtroppo ciò non è accaduto. Spero che tutti capiscano che per impugnare la “Maledetta” ci vorrà una squadra ancora più forte di quella attuale.

Un ultimo pensiero.
In un momento così triste, all’indomani della partitaccia di Cardiff, mentre mezza Italia del calcio minore gioiva e festeggiava (io non sono un tifoso buonista: è giusto che sia così!), nell’oscurità dei pensieri mesti una convinzione prendeva forma: anche quest’anno - a differenza di chi a -28 e a -29 dovrebbe vedersi inibito il diritto alla manifestazione del pensiero sportivo o a differenza di quelli che: 'mia nipote di un anno ha vinto più di loro negli ultimi cinquanta anni' – io ho vinto due titoli e ho fatto la storia del calcio italiano! 

Grazie ragazzi, ci rivediamo a Kiev. Fino alla fine.