Doveva essere l’anno di transizione. Doveva essere l’anno nel quale la Juve avrebbe dovuto prima di tutto capire come sopperire alle partenze di Pirlo, Vidal e Tevez, top player nei loro ruoli e protagonisti degli ultimi scudetti. Doveva essere l’anno nel quale si sarebbero dovuti inserire dei giovani interessanti ma che non avevano mai avuto a che fare con grandi palcoscenici come Dybala, Alex Sandro, Rugani. Doveva essere l’anno nel quale quella maglia numero 10 sulle spalle di Pogba sembrava decisamente troppo pesante per uno come lui. Doveva essere l’anno nel quale Allegri avrebbe mostrato tutti i suoi limiti, visto che l’anno prima (secondo i suoi detrattori) aveva sfruttato l’onda ed il lavoro di Conte. Doveva essere l’anno nel quale alcune concorrenti come Inter, Roma e Napoli avrebbero dovuto approfittarne per vincere un campionato che fino a quel momento sembrava un monopolio bianconero. E invece è stato il solito dominio, una cavalcata tanto sorprendente quanto disarmante, condita dalla rabbia che tutte le condizioni scritte sopra si stavano avverando, almeno fino alla decima giornata. Ed è proprio per questo che l’impresa della Juve, capace di vincere lo scudetto quando mancano ancora 3 giornate, avendo praticamente rinunciato a giocare le prime 10, fa decisamente paura alle sue avversarie. Era nell’aria la sensazione che la Juve prima o poi sarebbe tornata una macchina perfetta, la speranza degli avversari era proprio che questo sarebbe successo più “poi” che “prima”. Che la “pausa” si protraesse almeno fino ad un punto di “non ritorno”. Ed invece, da quel gol di Cuadrado nel derby di andata in poi, la Juve ha rimesso insieme tutti i cocci ed è diventata invincibile. Quel che più spaventa le sue rivali è proprio il futuro. La Juve vede davanti a sé un percorso nitido, netto, già segnato. L’inserimento di ragazzi giovani e dal futuro assicurato come Dybala (22 anni) e Rugani (21 anni) è avvenuto alla perfezione, ai quali vanno aggiunti dei campioni già affermati ma dalla carta d’identità ancora verdissima, come Pogba e Morata. Questo fa della Juve una squadra che potrà dominare in Italia comodamente per tanti altri anni (e con i giusti innesti anche in Europa), a meno che qualche avversaria non corra immediatamente ai ripari. Ma chi potrà contrastare la Juve? Il Napoli ha vissuto la sua stagione migliore, il suo top player ha giocato un campionato straordinario, mettendo a segno finora ben 30 gol. Eppure non è bastato, bene che va il Napoli non andrà oltre 82 punti, che non sono una quota sufficiente per impensierire questa Juventus. L’Inter ha acquistato tutti i giocatori che voleva Mancini, fino ad arrivare ad una situazione economica ben critica, che porterà forse ad una cessione di una quota della società. Eppure, nonostante una buona partenza, mai supportata da un gioco brillante, l’Inter si è persa per strada e finirà quarta. La Roma sembrava la squadra meglio attrezzata per questo titolo, eppure ha avuto un buco nero nella parte centrale di questa stagione che l’ha portata oggi a navigare intorno ai 15 punti di distanza dalla Juventus. Si può immaginare che con il lavoro di Spalletti e qualche innesto mirato può aspirare a disturbare la Juventus? Certo, si può, ma solo se si è davvero molto ottimisti (e davvero molto romanisti). La sensazione è che quest’anno si sia formata una squadra che in Francia è il Paris Saint Germain, o in Germania il Bayern Monaco. Una squadra cioè che dentro i confini non darà spazio ad illusioni, e che lascerà interessante soltanto la lotta per il secondo posto.