Che nel campionato italiano ci sia una ed una sola società che può dire di avere un progetto e che questa società sia la Juve, non ci sono dubbi. Stadio di proprietà, fatturati sempre in aumento, visibilità crescente, appeal in continuo aumento, investimenti importanti, ne testimoniamo la veridicità. Ma, c'è un ma. Da dal lato puramente tecnico qualcosa non va per il verso giusto. La juve ad oggi può vantare uno dei portieri più forti del mondo, e non serve fare il nome. Può vantare il reparto difensivo più completo e forte del mondo: al netto degli infortuni Barzagli, Bonucci, Chiellini, Rugani, Benatia, Lichtsteiner, Dani Alves, Evra, Alex Sandro. Nessuna squadra al mondo è nemmeno lontanamente a questo livello. In attacco Higuain e Dybala sono una coppia da sogno, Mandžukić è un eccellente seconda scelta, tanto che seconda scelta gli va quasi stretto. Ma, c'è un ma. Anzi due: numericamente in attacco la coperta è corta e, sprattutto, il centrocampo non è assolutamente all'altezza del resto della squadra. E proprio sul centrocampo si apre la falla del progetto tecnico. Da quando da bambino giocavo nei campetti di periferia, la regola aurea era sempre la stessa: se il centrocampo è forte, gira tutta la squadra, davanti e dietro. Ebbene, in pochi anni si è passati da Vidal, Pirlo, Pogba a Marchisio e poco altro. Posto che non si può obbligare un giocatore a rimanere se non vuole, posto che certi ingaggi, comunque, la Juve non può permetterseli, dove sta il progetto se il centrocampo è sceso di livello in maniera così eclatante? A Marotta e Agnelli l'ardua sentenza.