Le statistiche della Juventus sono mostruose. Mostruosa è la prova di forza degli ultimi mesi, che scoraggerebbe qualsiasi avversario. Dopo un inizio di stagione un po' balbettante e incerto, i bianconeri hanno invertito decisamente la rotta, soprattutto in difesa.
Nelle ultime diciassette giornate, infatti, i numeri parlano chiaro: 4 gol subiti, 34 gol fatti, 15 vittorie, 1 sconfitta e 1 pareggio. Questo solo considerando il campionato ed escludendo i due passaggi del turno di Coppa Italia e Champions League.
Eppure il gioco non va di pari passo con queste statistiche: sono sempre stato in prima fila quest'anno nel criticare le prestazioni della mia Juventus. Mi aspettavo, mi aspetto e mi aspetterò sicuramente qualcosa di più da qui alla fine.

Non possiamo dire che Allegri, però, non le abbia veramente provate tutte: difesa a 3, difesa a 4, due centrocampisti, tre centrocampisti, tre attaccanti dietro la punta, due ali veloci, una con stazza e una con velocità, le due punte... eppure sembra non aver mai trovato pienamente la quadratura del cerchio. Almeno non quella che la pizza e i tifosi, ormai molto esigenti, chiedono a gran voce.
Ieri, per la prima volta in stagione, si è visto un cambio di strategia. Tre mediani puri di poco movimento, ma di molta sostanza e poca qualità; velocità e imprevedibilità, invece, davanti. Certo, di fronte non avevamo il Real Madrid, ma quest'anno siamo molto spesso riusciti a trasformare nel Barcellona anche l'avversario più scarso tecnicamente.
Quindi la mia domanda è: e se la soluzione al rebus fosse questa? Se questa squadra avesse bisogno di forza e dinamicità per giocare un gioco di qualità?
Può sembrare un controsenso, ma ieri abbiamo ammirato questo.
Fluidità di gioco, compattezza non più fine a se stessa, ma propedeutica per velocizzare la giocata e dare spazio di manovra e di inventare ai tre li davanti. Paradossalmente, io che le partite della Juve le ho viste tutte fino ad oggi, ieri abbiamo giocato molto molto meglio delle ultime uscite. Quindi, ribadendo il peso non eccessivo dell'avversario contendente, senza Pjanic che dovrebbe essere il faro della qualità, questa Juventus ha proposto manovre migliori.
Non so se la soluzione finale sia questa. Non so nemmeno se questa squadra può rinunciare ad uno come il bosniaco. È indubbio, però, che i bianconeri hanno bisogno di meno qualità fine a se stessa e più dinamicità e forza sulle gambe. Caratteristiche che fino ad oggi sono latitate dalle parti di Torino.

Il calcio non è una scienza esatta. Per questo la teoria del "meno qualità, per ottenerne di più" non può essere scartata a priori. Lei che ne pensa mister? E voi?