Che Paese assurdo il nostro.
C'è chi è troppo ricco e poi c'è chi è troppo povero. C'è chi ha un lavoro e si lamenta perché costretto a 'sgobbare' ogni giorno e chi, invece, desidera fare qualcosa invece ma si trova impoltronito ogni giorno davanti a un televisore a guardare su tutti i canali di Mediaset "L'Isola dei Famosi", perché sulla rete di Berlusconi è difficile trovare qualcos'altro di alternativo che sia decente. 

Anche nell'Italia calcistica, così come nella quotidianità ormai sono palesi gli squilibri e le disomogeneità: una squadra che domina in lungo e in largo (la Juventus, ndr) e le altre che inseguono vanamente, senza trovare alcun risultato positivo. Ma la differenza è ancor più evidente se si guarda questo turno infrasettimanale. Pensate, ci sono due squadre italiane che si giocano due partite da brividi, la Juve e la Roma, e il resto del campionato, che recupera il turno che era stato rinviato a causa della scomparsa di Davide Astori, propone delle sfide allucinanti. Partendo con il match, da qualcuno chiamato follemente, "di salvezza" tra Benevento e Verona, quando è noto a tutti, anche agli ignoranti del pallone, che queste due formazioni sono destinate a retrocedere e a non rivedere più la massima serie, almeno non subito. Passando per Milano: il derby della Madonnina che una volta vedeva in campo gente come Zanetti e Maldini, adesso offre in difesa calciatori come D'Ambrosio e Rodriguez. Finendo in Chievo vs Sassuolo, due rose che per il loro potenziale qualitativo dovrebbero puntare quanto meno a viaggiare a metà classifica, ma si ritrovano appaiate a 28 punti, non avendo dunque ancora conquistato la quota necessaria per evitare la retrocessione. 

E dall'altre parte ritroviamo le due squadre più forti della Serie A, appunto, Juventus e Roma che avranno l'arduo compito di portare a casa la qualificazione dei quarti di finali di C. League per portare ben alto il tricolore italiano.

La Nazionale ha fallito l'impossibile: dopo la mancata qualificazione ai Mondiali, ha rimediato due pessime figure contro Argentina e Inghilterra. Quest'ultima impietosita della nostra tristissima condizione ha voluto regalarci un pareggio per beneficenza, quindi non fatevi nessuna illusione. Le due milanesi che, come già detto, un tempo si contendevano lo scudetto ora si giocano una spareggino per sfigati per raggiungere l'ultimo posto disponibile per la Champions League, con le tifoserie esaltate.
E infine, i bianconeri e i giallorossi. I primi contro il Real Madrid, i secondi contro il Barcellona in una gara quasi proibitiva. Comunque vada, essere tra le prime otto d'Europa è un motivo d'orgoglio. A maggior ragione se guardando gli altri si vede il dislivello, il vuoto che queste due hanno fatto dietro di loro. Ah ma il Napoli? Già. Sarri è fuori dall'Europa, cioè non è nell'élite delle migliori a livello europeo. Tutto questo, per puntare al misero lontano obiettivo dello scudetto. Il che non importa assolutamente, perché a prescindere i partenopei giocano il miglior calcio del mondo. Battute a parte, i veri sportivi tifassero le due italiane nel cammino europeo, perché negli altri Paesi funziona così. Regna il vero fair-paly!
Ma la nostra nazione, purtroppo, è troppo riprovevole. Anche calcisticamente...