"A chi non piacerebbe giocare nella Juve?"
Il virgolettato riporta una frase sui generis. Chiunque avrebbe potuto dirla, eppure questa viene direttamente da Ibiza, scandita con una certa tranquillità da Federico Bernardeschi, uomo di mercato che nelle ultime settimane sta letteralmente arroventando l'asse Firenze-Torino, solitamenente sempre ghiacciata. Tra le due compagini calcistiche non scorre certo buon sangue, eppure giorno dopo giorno l'affare Berna alla Juve diventa sempre più concreto. 
I problemi societari viola stanno trasformando la squadra in un outlet, e quindi dopo G.Rodriguez e B.Valero anche il giovinotto di Carrara potrebbe partire per lidi più prestigiosi. Lui la sua volontà l'aveva espressa a più riprese anche prima, rifiutando più volte il rinnovo proposto dai gigliati, ma se prima vi era la possibilità di cedere l'esterno all'estero ora vede solo bianconero.

"I miei idoli sono Baggio e Del Piero", aveva detto in un'intervista qualche tempo fa, e chi lo sa che quindi, qualora dovesse concretizzarsi il suo trasferimento, non lo si possa vedere con la stessa maglia gloriosa che hanno avuto loro sulle spalle.
Diciamolo chiaramente, nell'ultimo periodo la 10 bianconera sembra un po' essere caduta in disgrazia. Anni di disuso altalenati da un soggiorno non esattamente brillante sulle spalle di Pogba (1 anno) e Tevez (2). Certo il campione argentino l'ha onorata da vero leader sia in campo che fuori, e ci ha messo molto spirito di sacrificio, quella che è mancata però è stata la costanza. Colpito dalla maledetta saudade, poi passata a suon di milioni cinesi, Tevez ha abbandonato il palcoscenico dopo due soli anni di gloria, lasciando i tifosi con tanti bei ricordi conditi però da un retrogusto amaro per come sono finiti.
I 17 anni di Del Piero con la casacca nuemero 10 sembravano un vecchio ricordo.
Ora però i tempi sono maturi, e Bernardeschi è pronto a coglierli, con la speranza di restituire alla squadra bianconera un 10 fantasioso, prolifico e duraturo.
Senza fare scomodi paragoni con i vecchi possessori, Federico è giovane, italiano, affamato e ha dimostrato a più riprese di avere doti tecniche fuori dal comune e la capacità di caricarsi una squadra sulle spalle (come visto nell'Italia Under 21) oltre ad una grande voglia di Juventinità. Qualora dovesse completare il suo percorso di maturazione sarebbe quindi il 10 ideale per la squadra bianconera.

Allora il Destino chiama Federico, facendogli ricalcare le stesse orme del suo Idolo Baggio. Oggi traditore, domani 10 bianconero, e un giorno chi lo sa, magari anche simbolo di Juventino vero.

Del resto: "A chi non piacerebbe giocare nella Juve".