Basta. Non trovo altre parole. Sono settimane che mi trovo a discutere sulla mia juventinità.  

Ho letto numerosi articoli nel post Spal: prima la voce juventina Marcello Chirico, poi il signor Discreti, poi alcuni utenti di vivo per lei. Tutti avevano lo stesso filo conduttore: chi critica questa squadra è più antijuventino degli antijuventini stessi.  Bene, sappiate (con tutto il rispetto che ho per voi professionisti e non) che io mi ritengo più juventino di tutti voi.
Non devo elencare la mia devozione alla causa, ma se proprio insistete… ero presente a Berlino e Cardiff, sono spesso presente in curva; senza non pochi sacrifici aggiungerei. Ritengo, quindi, di avere il diritto quanto voi di esprimere giudizi sulla mia squadra del cuore. Soprattutto se questi giudizi (o critiche) sono finalizzate alla crescita e non alla distruzione.

Non sentirete mai uscire dalla mia bocca (e quindi anche dalle mie dita che scrivono) un'analisi finalizzata alla distruzione più totale. Non sentirete mai esprimermi in concetti astratti o figli di un "tifoso abituato troppo bene". Sono fautore del merito, in ogni campo e ad ogni latitudine. Per questo so benissimo ciò che la mia squadra sta facendo in questi anni: i numeri spiccioli parlano chiaro.

Come si può, quindi, avere il coraggio di criticare una compagine che sta distruggendo tutti i record battibili (in Italia...)? Semplicemente analizzando la situazione dal punto di vista sportivo e non dei risultati. Che ben si dica, il calcio rimane uno sport finalizzato al divertimento e alla soddisfazione della società, ma soprattutto di coloro che ci mettono i soldi: noi tifosi. Ne ho veramente abbastanza di sentirmi dire "poi però a maggio sali sul carro".
Scusate, ma quale carro? Quello che voi abbandonerete una volta che la Vecchia Signora non vince più niente?! Quello che vedete solo a maggio, fregandovene durante tutta la stagione in corso?! O forse è quello sul quale salite quando c'è da fare i saccenti e "gli uomini di mondo"?!

Ritengo le vostre idee rispettabili, ma non per questo credo che siano la verità assoluta. Come, allo stesso tempo, non credo di avere l'onniscienza per ritenere le mie, la soluzione di tutti i mali. 
La mia famiglia mi ha insegnato una cosa importante: nella vita si deve crescere, in qualità e prestazioni. Non bisogna mai accontentarsi. Nel tifoso medio odierno vedo questo: cullarsi sui risultati guardando al presente, dove tutto fila liscio e la Vecchia Signora è invidiata (per le vittorie) in molte latitudini dello stivale. Cosa vi succederà, miei cari, una volta che questi risultati non ci saranno più? Ve lo preannuncio io: Marotta sarà un "cretino", Allegri sarà un sopravvalutato e i giocatori diventeranno le pippe del momento. Si sa, noi italiani siamo fatti cosi (ricordo bene una Nazionale che si doveva ritirare per la vergogna... e i 2 milioni di tifosi al Circo Massimo un mese dopo…).

Riprendendo gli insegnamenti della mia famiglia, però, credo che la Juventus di oggi non si debba accontentare. Non bastano e non basteranno le vittorie. Si deve cercare di fare un step successivo, sopratuttto se si vuole puntare a traguardi importanti fuori dal confine nazionale. Bellissime le due finali in tre anni, ma chi si ricorderà dei perdenti? Non è la frase che noi bianconeri usiamo contro le nostre avversarie nel campionato italiano?! Sono così juventino da non voler il gioco del Barcellona; so benissimo che non è nelle nostre qualità. Siamo arrivati, però, ad un livello talmente alto che fare step di crescita risulta veramente complicato. A questi livelli i dettagli fanno la differenza tra il vincere o perdere una finale di Champions. Non credo nel caso… se la nostra storia in Europa è deficitaria credo sia soprattutto per questo: perchè siamo italiani, perché ci accontentiamo e perché ci fa fatica rischiare di fare il passo più lungo della gamba.

Appellandovi al diritto di parola, tenetevi pure questa Juventus che non vuole crescere, ma per favore non abbiate la strafottenza di insegnarmi ad essere Juventino. Perchè, per quanto mi riguarda, io sono alla guida di questo carro e non sono un semplice spettatore come voi.